C’è un rischio non scritto nella vicenda che sta trasformando la creazione del nuovo Polo regionale di protezione civile in un feroce dibattito: quello che qualche decisore, da Genova, stufo della mancata concordia provinciale sul tema, prenda i denari e li sposti magari nel Tigullio. Lo sostiene, senza mezzi termini, il sindaco di Calice al Cornoviglio, Federica Pecunia, che in qualità di rappresentante delle Aree interne e su sollecitazione di altri sindaci della vallata ha chiesto e ottenuto una riunione col Dipartimento regionale di protezione civile e l’assessorato regionale dedicato. "Stiamo trasformando un’opportunità in un dibattito campanilistico, col rischio che poi qualcuno decida di realizzare il Polo da un’altra parte. La questione sta diventando una lotta tra Val di Magra e Val di Vara – dice la Pecunia –. Quella di mantenere sul territorio spezzino il Polo regionale è un’occasione che non possiamo lasciarci scappare, non vorrei che questa gazzarra alla fine veda il nostro territorio perdente. Da anni si sa che la struttura di Santo Stefano non è più idonea". Sul tema interviene anche il sindaco di Riccò, Loris Figoli. "resto stupito e trasalgo per il rifiuto di uno sparuto gruppo di colleghi sindaci Auspico che noi sindaci della Val di Vara, della Spezia e di tutto il Levante Ligure, saremo in grado di comprendere la portata dell’investimento che la Protezione civile regionale realizzerà a Brugnato: logisticamente davvero baricentrico tra Genova e Luni".
mat.mar.