
Il disegno “l’onda di plastica”
In Italia ci sono varie associazioni ambientaliste, occupate a proteggere l’ambiente e a contrastare gli impatti negativi delle attività umane. Si impegnano a proteggere e sensibilizzare le persone ai valori dei patrimoni paesaggistici e monumentali. Ricordiamo il Fai, Fondo per l’Ambiente italiano; Greenpeace Italia e Legambiente che denunciano i problemi ambientali e promuovono alternative per un futuro verde e pacifico; il Wwf, che difende anche le specie a rischio.
Numerose sono le iniziative proposte per sensibilizzare la gente su questa importante tematica: "Puliamo il mondo", un progetto a cui la nostra scuola ha partecipato e che prevedeva la raccolta dei rifiuti sulle spiagge a Lerici; "Beach Litter" che monitora alcune spiagge e nel 2019 ha raccolto 968 rifiuti ogni 100 m e l’81% di questi era plastica; "Spiagge e fondali puliti" riguardante la pulizia dei litorali e si è occupato della raccolta dei rifiuti nell’isola Palmaria, trovando più di 478 kg di rifiuti.
Tutto ciò ci fa riflettere sulle condizioni delle acque e del mare, che è arrivato ad accumulare ben 250 mila tonnellate di plastica fino a formare delle isole, la più importante delle quali è la "Pacific trash vortex" nell’oceano Pacifico. Il mar Mediterraneo è la sesta area di accumulo al mondo. Ognuno di noi può fare delle azioni per diminuire l’inquinamento e immaginare un futuro migliore. Ad esempio: non utilizzare bottiglie di plastica ma le borracce, non usare oggetti monouso e praticare correttamente la raccolta differenziata.