FRANCO ANTOLA
Cronaca

Edilizia, ora ci sarà il boom del superbonus

Accordo Ance-Confedilizia per moltiplicare i benefici delle agevolazioni: "C’è bisogno di aziende serie e di riconosciuta professionalità"

di Franco Antola

In Liguria la risposta finora non è stata certo entusiastica di fronte alle opportunità offerte da superbonus 110% e detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio. La regione è terz’ultima nella classifica nazionale con un impiego di appena 8 milioni di euro, a fronte di uno stanziamento nazionale di 18 miliardi, anche se qui le cose vanno un po’ meglio, essendo Spezia la prima provincia della regione in termini di investimenti. Colpa di un quadro normativo incerto e ‘fluttuante’, soprattutto all’inizio, che ha impedito il decollo delle misure governative.

Ora il quadro si è chiarito, anche se non del tutto, e c’è quindi da attendersi un forte incremento delle richieste. Questa almeno la previsione di Ance La Spezia e Confedilizia che ieri hanno presentato un’iniziativa congiunta per fare in modo che gli interventi sostenuti dalle agevolazioni nazionali diventino una vera opportunità, nel rispetto di corrette norme di comportamento e leale concorrenza fra le aziende. In funzione di questo obiettivo hanno sottoscritto un accordo formale che ha precise finalità, e cioè: proteggere i clienti (committenti) con l’esclusione delle imprese non efficienti o non sufficientemente qualificate; incentivare la concorrenza "di qualità" (ma anche corretta) favorendo interventi edilizi di livello superiore, valorizzare il ruolo dei professionisti coinvolti nelle certificazioni. A illustrare i contenuti dell’accordo sono stati il presidente di Ance Alberto Bacigalupi, il direttore Paolo Faconti, il presidente di Confedilizia Spezia Luca Damian e il responsabile economico dell’organizzazione, Davide Piccioli. Un accordo, ha sottolineato Faconti, che è figlio di anni di proficua collaborazione e che si arricchisce ora di contenuti innovativi. "L’intesa – ha chiarito Bacigalupi – va nel segno della concorrenza fra le imprese introducendo elementi di novità nel metodo e nei criteri di scelta, che sono nell’interesse del proprietario committente. Non c’è alla base solo l’esigenza di offrire occasioni di lavoro". Correttezza e serietà del resto non sono solo esigenze ‘morali’. "In gioco – ha ricordato Damian – ci sono anche aspetti di tutela per chi intende sfruttare l’opportunità dei bonus. Se una famiglia che, per dire, fa richiesta di lavori per centomila euro, commettesse un qualche errore anche formale, potrebbe essere chiamata non solo all’esborso di quella cifra, ma di altri centomila euro legati a possibili sanzioni. Ecco perché c’è bisogno di affidarsi ad aziende serie e dalla riconosciuta professionalità, unico modo per azzerare rischi del genere. Il protocollo che abbiamo sottoscritto in questo senso è utilissimo. Come proprietà edilizia ci sentiamo impegnati su questo terreno, avendo il diritto e il dovere di tutelare il patrimonio edilizio".

E’ possibile, se si innescasse la corsa al bonus, che si finirà per non trovare più aziende disponibili con tali requisiti di serietà e professionalità? "Il rischio c’è – ammette il direttore di Ance, Faconti –, in quel caso si farebbero avanti anche altre aziende, non le migliori, ma questa è la legge del mercato". Ecco perché Bacigalupi ha auspicato che sia garantito uno scenario di applicazione delle misure più ampio, oltre il 2023, "sia per evitare che una gran mole di lavoro si concentri in poco tempo sia per impedire che i committenti si ritrovino in un mercato saturo e debbano accontentarsi dell’offerta disponibile".