Si è chiuso un 2021 all’insegna della crescita per il settore delle costruzioni: in Liguria il numero delle imprese attive è salito nel 2021 fino ad arrivare a quota 27.348 a fine anno. Un aumento rispetto al 2020 (+2,8%) ma soprattutto rispetto al 2019, pre-Covid (+3,3%). Sono i numeri dell’analisi realizzata da Saie, la "Fiera delle costruzioni. Progettazione, edilizia impianti" organizzata da Senaf a Bologna dal 19 al 22 ottobre, e che avrà al centro i temi e i trend del settore nei prossimi anni. Anche le previsioni per il 2022 sulla Liguria, come sottolinea Saie, sono positive: fra gennaio e marzo l’occupazione dovrebbe crescere di oltre 3.550 unità (senza contare le uscite). A livello locale, la provincia più ricca di imprese attive nel settore delle costruzioni è Genova (13.735), in crescita del +2,9% rispetto al 2020 e del +3,3% sul 2019. Seguono poi Savona (5.440, +2,2% sul 2020, +2,8% sul 2019), Imperia (5.119, +3,3% sul 2020, +4,7% sul 2019) e La Spezia (3.054, +2,4% sul 2020, +2% sul 2019).
"In uno scenario dominato sempre più da una domanda green, gli incentivi messi in campo in questi anni produrranno un aumento della richiesta di figure esperte nello sviluppo di strategie ecosostenibili, nella progettazione green, nella limitazione dei consumi energetici e delle emissioni di Co2 - sottolinea Saie in una nota – Un trend che, secondo i dati Infocamere, porterà ad una crescita media annua dell’occupazione nelle costruzioni del +1,4% da qui al 2025 in tutta Italia. In altre parole, la richiesta di forza lavoro continuerà ad essere alta, ma cambieranno le figure ricercate". E le altre regioni? In Veneto, per fare un esempio, il numero di imprese del settore costruzioni è cresciuto fino a toccare quota 62.985 a fine anno, in aumento sia sul 2020 (+1,3%), sia rispetto all’ultimo anno pre-Covid, il 2019 (+0,9%). Anche qui previsioni per il 2022 molto incoraggianti: tra gennaio e marzo, infatti, l’occupazione dovrebbe variare di oltre 9.850 unità. Dal nord al centro per trovare un trend in crescita anche in Abruzzo arrivato a a toccare quota 17.407 a fine anno, in aumento sia sul 2020 (+1,6%), sia rispetto all’ultimo anno pre-Covid, il 2019 (+2,2%). Futuro positivo anche per il 2022 con occupazione che dovrebbe variare di oltre 4.480 unità (senza contare le uscite).
Un ritmo ritenuto più che soddisfacente "ma che ha bisogno di essere sostenuto efficacemente". In buona salute infine anche la filiera dell’edilizia nel sud del Paese, in particolare in Sicilia dove il numero di imprese attive è arrivato fino a quota 44.765 a fine anno, in aumento sia sul 2020 (+4,2%), sia rispetto all’ultimo anno pre-Covid, il 2019 (+7,1%). Un dato che posiziona la regione insulare al secondo posto in Italia per tasso di crescita. Come per le altre regioni d’Italia anche in Sicilia ci si aspetta un trend in crescita: tra gennaio e marzo, l’occupazione dovrebbe variare di oltre 9.490 unità (senza contare le uscite).