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Effetto Loschi sulla Tarros. Il cambio marcia è servito

I ragazzi di Diacci strappano a Siena la quarta vittoria consecutiva. E sorridono. Il coach: "La squadra è cresciuta in fiducia. Adesso bisogna migliorare la difesa" .

Effetto Loschi sulla Tarros. Il cambio marcia è servito

Il coach Davide Diacci

Da Siena a Siena: in 17 giorni. Tanti ne sono bastati alla Tarros per cambiare marcia e riappropriarsi di un futuro decisamente più roseo ma che va confermato d’ora in avanti. Il 3 novembre la disastrosa gara di Siena, soprattutto come atteggiamento, contro il Costone a cui sono seguite le dure parole del presidente Danilo Caluri, il 20 novembre ancora la città del Palio, sponda Virtus questa volta, che però porta in dote la 4ª vittoria consecutiva. In mezzo l’ingresso in squadra di Federico Loschi. Qualità, solidità, esperienza messe al servizio dei nuovi compagni, sebbene si veda lontano un miglio che il 34enne trevigiano con un passato di lungo corso tra A2 soprattutto, e poi B1, non sia al top della condizione. E non potrebbe essere altrimenti. Ma la sola sua presenza ha cambiato decisamente gli umori dell’ambiente e la scalata della classifica, che ora vede la Tarros nuovamente in lotta ravvicinata per uno dei primi sei posti, ne è stata la logica conseguenza.

Una squadra, la Tarros, che se da un lato registra il miglior attacco del girone (83,7 punti di media a partita) dall’altro risulta essere anche la peggior difesa (85,3 p.m.p.). "Il nostro focus – analizza coach Davide Diacci – è proprio quello: migliorarci in difesa". C’è tutto un girone per iniziare a rendere efficaci questi buoni propositi. "Vero – prosegue Diacci, il tecnico modenese alla sua prima stagione sulla panchina bianconera – ma è indubbio che bisogna ‘sbattersi’ maggiormente durante la fase difensiva". Voltandoci indietro sono stati 4 mesi piuttosto intensi, che bilancio fa? "Rispetto a quanto pensassi all’inizio di stagione ho trovato una squadra con lacune di atletismo e di comprensione di gioco. Queste ultime sono state notevolmente mitigate dall’ingresso in squadra di Federico (Loschi, ndr.) che ha portato solidità, equilibrio e qualità di gioco. Non è un caso che con lui abbiamo vinto le ultime 4 partite consecutivamente e tutta la squadra è cresciuta in fiducia. Ma devo anche dire – prosegue Diacci – che questi ragazzi si allenano mattina e pomeriggio, a parte ovviamente chi lavora. Ho riscontrato da parte di tutti un atteggiamento encomiabile verso il lavoro in palestra e verso il gruppo: Sono contento, anzi orgoglioso, di allenare questi ragazzi".

Domenica inizia il girone di ritorno: subito sfida casalinga contro San Miniato, una delle 3 capolista (le altre due sono Empoli e Lucca). Finora delle squadre che vi precedono in classifica avete battuto solo Lucca, tra l’altro fuori casa. "Sarò monotono, ma se vogliamo alzare l’asticella in campionato – commenta Diacci – e quindi arrivare nelle prime 6, bisogna crescere in difesa, anche mentalmente intendo. Ogni gara dev’essere una battaglia dove bisogna stare concentrati per 40 minuti. Poi se gli avversari saranno più bravi di noi stringeremo loro la mano".

Gianni Salis