GENOVA
C’erano tutti, ieri a Genova. La premier Meloni, Tajani, Salvini e Lupi a sostenere Marco Bucci; i leader dei partiti del campo largo Schlein, Conte, Fratoianni, Calenda e Bonelli con Andrea Orlando. A meno di un chilometro di distanza, i due principali candidati alla presidenza della Regione Liguria hanno chiuso la propria campagna elettorale con un bagno di folla, in attesa del verdetto delle urne che vedrà i liguri al voto domani e lunedì. Una sfida nella sfida, per una partita che non si gioca solo sul terreno ligure ma rappresenta pr entrambi gli schieramenti un vero e proprio banco di prova. All’Auditorium dei Magazzini del Cotone del Porto Antico di Genova, il centrodestra ha lanciato la volata a Bucci. Che, salito sul palco, rilancia. "Lasciate perdere chi vuole la Liguria nel passato, tornare al declino. Una buona regione non fa passi indietro. Come farà il centrosinistra a fare una singola infrastruttura? Non sono d’accordo su niente e questo i liguri lo devono sapere" ha detto il sindaco di Genova, che rivendica la scelta di accettare l’investitura del centrodestra arrivata a settembre inoltrato, accennando anche alla propria situazione personale e alla lotta contro la malattia. "Io ci ho messo la faccia, non ero nella situazione ideale per farlo ma penso che sia il mio dovere come cittadino ligure, anche più degli altri". Un intervento applaudito dalla leader Meloni, che nel proprio discorso ha evidenziato come "fino a qualche settimana fa la sinistra già cantava vittoria, noi ci siamo trovati ad attraversare una situazione difficile e loro già pregustavano una vittoria schiacciante. Poi hanno dovuto tornare a fare i conti con la realtà. E la realtà è che il centrodestra in questi anni ha portato una bellissima stagione di sviluppo e rilancio e che i cittadini della Liguria si rendono conto che sarebbe un peccato interrompere quel lavoro".
A poca distanza, al teatro Politeama, i leader del campo largo (con Calenda collegato in videoconferenza) hanno fatto quadrato attorno al dem spezzino Andrea Orlando. "Noi dobbiamo vincere perché vogliamo affermare il nostro progetto e vogliamo vincere perché vogliamo impedire il terzo mandato di Toti. Bucci in queste lunghe settimane non è riuscito una volta a prendere le distanze da quella esperienza. Ce la possiamo e dobbiamo fare, per noi, per i nostri figli e per la nostra patria. Un termine che ci hanno rubato e che non gli appartiene. Riprendiamocelo, forza,. Insieme possiamo costruire una stagione nuova" ha detto l’ex ministro, applaudito dalla segretaria dem, Elly Schlein, che nel suo intervento, tra affondi alle manovre della maggioranza e critiche al governo, ha evidenziato l’idea di "una Liguria che sia governata nell’interesse di tutti e non di Toti. Bucci è la piena continuità con un sistema di potere che dobbiamo lasciare alle spalle della Liguria". Uno scontro a distanza – l’ennesimo di questa campagna elettorale autunnale corta ma a tratti sopra le righe del politicamente corretto – il cui unico incontro si è trovato nell’appello andare a votare anche con il maltempo. "Andate a votare, anche se piove" l’invito univoco delle due coalizioni, preoccupate che l’astensionismo possa influire pesantemente sui propri piani di vittoria.
Matteo Marcello