Elezioni, Orlando scopre le carte: "Ad agosto candidato e programma"

Il deputato spezzino conferma la propria disponibilità, ma si dice anche pronto a sostenere altre opzioni "Non perdiamo tempo, il centrodestra è in crisi. Toti si è dimesso perchè è stato mollato dai suoi" .

Elezioni, Orlando scopre le carte: "Ad agosto candidato e programma"

Il deputato spezzino. Andrea Orlando, ospite ieri alla Festa dell’Unità di Camporosso

Da più parti è dato tra i principali papabili alla candidatura per la presidenza della Regione per la coalizione di centrosinistra. L’ex ministro spezzino Andrea Orlando ha atteso ventiquattro ore dalle dimissioni di Toti per dire la sua, e non si tira indietro quando qualcuno, a margine del dibattito con i vertici degli altri partiti di opposizione in Liguria, gli chiede lumi sulla possibile candidatura. L’occasione, ieri sera, è stata la Festa dell’Unità di Camporosso, nell’Imperiese. "Penso che sia il momento di scoprire le carte, ci vuole un dialogo competitivo per mettere in campo una vera alternativa per la Regione e per scegliere la soluzione migliore. Come ho sempre detto, la mia è una disponibilità ma se dovessero esserci altre candidature che vengano allo scoperto, sarei il primo a dare una mano per questo obiettivo. Entro il mese di agosto dovremmo avere programma e candidato, il centrodestra è in una fase complicata, non perdiamo tempo. Credo che sia meglio avere anche il candidato che partecipi mentre si delinea il progetto e il programma della coalizione". Tra i temi, ovviamente, le dimissioni di Toti, che non sorprendono Orlando perchè "derivano da concause politiche: il segnale di Salvini è stato chiaro e non a caso è stato colto dal più esperto da quelle parti, che è Claudio Scajola. Quanto alla denuncia di un presunto golpe giudiziaro faccio notare che chi lo fa poi non assume alcuna iniziativa. Non bisogna sottovalutare che l’effetto è quello di delegittimare la magistratura e la stessa politica". Il deputato spezzino entra poi nel merito della questione, evidenzando come "Toti si è dimesso perché è stato mollato dai suoi, perché il modello Toti era in crisi da tempo, c’erano tensioni tra i cosiddetti civici e i partiti tradizionali". "Il compito della coalizione – ha poi rilanciato Orlando – non è solo quello di scrivere un programma ma di mobilitare le energie alternative a quel sistema di potere, di ripristinare i luoghi della democrazia e la loro centralità nel rapporto con i cittadini. In questi anni abbiamo assistito a prassi patologiche di gestione della cosa pubblica. Il tema non è tanto chi finanzia la politica, ma come si decide. Ci vuole una nuova stagione di trasparenza che permetta di far conoscere a tutti i cittadini l’utilizzo di una spiaggia pubblica o di una concessione portuale, ad esempio. Dopo quello che è successo, la prossima dovrà essere una legislatura costituente".

Matteo Marcello