Enel, ecopartite sulla rampa I sindacati chiedono un tavolo "Futuro da concertare insieme"

Fondi certi per l’impianto di produzione di idrogeno, aspettative per la fabbrica di pannelli solari. Convocati in Regione i vertici della società. Natale: "Serve una pianificazione complessiva".

Enel, ecopartite sulla rampa   I sindacati chiedono un tavolo  "Futuro da concertare insieme"

Enel, ecopartite sulla rampa I sindacati chiedono un tavolo "Futuro da concertare insieme"

LA SPEZIA

Fondi certi - 13 milioni e 700 mila euro - per la realizzazione di un impianto di produzione di idrogeno verde a Vallegrande e aspettative montanti dal territorio sugli sviluppi di una partita aperta: la scelta di localizzazione, da parte dell’Enel, di una fabbrica di pannelli solari simile a quella che sta prendendo forma a Catania, con prospettive occupazionali (là) di un migliaio di lavoratori, a regime, nel 2026. Ci sarebbe da vedere rosa. Ma il tema, strategico, è ancora nebuloso.

La società elettrica fa muro alle richiesta di conoscere le reali intenzioni sulla replica della cosiddetta giga factory fotovoltaica e dettagli del progetto selezionato - dalla commissione tecnica regionale - che prevede lo sviluppo e la costruzione di un impianto di elettrolisi in un’area industriale parzialmente dismessa della centrale “Eugenio Montale”. Trapela solo che il progetto proposto prevede una produzione di circa 134 tonnellate annue di idrogeno e un consumo di circa 7,7 GWh di energia rinnovabile asservita: quella fornita dai pannelli solari. Quest’ultima circostanza induce il sindacati a ritenere rafforzata l’ipotesi della produzione di impianti fotovoltaici a Vallegrande. Della serie: se servono per l’idrogeno, perchè non produrli in sito e servire anche il mercato. Il problema è però che tutto tace e il tessuto istituzionale (quanto meno in apparenza) non si palesa come parte attiva nel pungolare l’Enel, a differenza di quello che è accaduto a Catania.

"Abbiamo appreso con favore la notizia dei 14 milioni di euro destinati alla produzione di idrogeno verde nell’area della centrale Enel di Vallegrande sul progetto di Enel spa ed abbiamo chiesto contestualmente, tramite i nostri livelli regionali, un tavolo con Regione Liguria ed Enel, per co-determinare le modalità di investimento specialmente per quanto concerne le ricadute occupazionali". Così i leader sindacali spezzini Luca Comiti (Cgil), Antonio Carro (Cisl) e Marco Furletti (Uil), che continuano: "E’ necessario, alla luce di questo progetto e della possibilità di destinare altre parti dell’area alla costruzione di pannelli fotovoltaici, individuare un percorso organico, complessivo e strategico per lo sviluppo dell’area stessa, traguardando un polo industriale sostenibile e coinvolgendo tutti gli attori economici, istituzionali, associativo e sindacali del territorio come chiediamo da tempo".

I prossimi giorni, se non risolutivi, potrebbero rivelarsi orientativi.

"Aumentano i temi da affrontare nella prossima commissione ambiente del Consiglio Regionale convocata per il 13 aprile" dice il vicepresidente Davide Natale (Pd) che annuncia: "E’ stata chiesta la partecipazione dei vertici dell’Enel....Sarà un banco di prova per capire le reali intenzioni: del resto non c’è tempo da perdere. I lavori devono iniziare entro 18 mesi e concludersi entro 30, pena la perdita dei fondi PNRR".

Scontato è il favore all’impianto di produzione di idrogeno verde, con la sottolineatura dei requisiti del bando che si sono rilevati dirimenti per l’assegnazione: presenza in abbondanza di acqua (di mare da dissalare) per produrre idrogeno e platea industriale vicina per usufruire dello stesso sul piano dei rifornimenti energetici.

"Devono però essere chiare le ricadute ambientali ed occupazionali e soprattutto come si inserisce il progetto in un quadro più generale. Quello che noi continuiamo ad evidenziare è che manca un progetto di insieme, una pianificazione complessiva capace, partendo dalle necessarie bonifiche, di ridisegnare quell’area così strategica per la provincia spezzina e in ottica più ampia per la Regione. Questo disegno non può essere pensato pezzo per pezzo e in base ai finanziamenti nazionali e europei a disposizione" dice Natale.

Che fare?

"Il destino di quell’area deve essere il frutto di una discussione e di un confronto nella città. La richiesta, emersa anche da tutte le forze sociali e politiche, di individuare presso la nostra città la nuova fabbrica di produzione di pannelli fotovoltaici assume ancora più forza alla luce del finanziamento del progetto per la produzione di idrogeno".

L’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti intanto rileva: "L’iniziativa di Enel ben risponde a questa esigenza, con la proposta di una soluzione che amplia il mix energetico regionale e che rientra in un percorso ambientalmente sostenibile delle attività svolte, che proiettano la Centrale della Spezia in un più ampio progetto organico di sviluppo tecnologico e industriale. Sempre mantenendo ben presente che qualsiasi ipotesi di sostenibilità ambientale, benché meritoria, per essere reale e stabile nel tempo non può essere disgiunta da quella economica e da quella sociale". E cresce l’attesa per il giro di boa del 13 aprile.

Corrado Ricci