E’ entrata in tribunale, ieri mattina poco prima delle 11, con una pistola calibro 22 nella borsa. L’arma era avvolta in un fazzoletto. Aveva con sè anche una scatola di proiettili. Le guardie giurate in servizio all’ingresso principale, non hanno creduto ai loro occhi quando hanno fatto passare la borsa della donna sessantenne attraverso lo scanner e sul monitor è apparso chiaramente... un revolver. Prima di intervenire, i vigilanti della Coopservice hanno chiesto alla signora se avesse con sè una pistola giocattolo. Lei è andata nel panico, ha iniziato a farfugliare di un poligono di tiro dove sarebbe andata il giorno precedente e di essersi dimenticata l’arma in borsa. Però non aveva con sè neppure il porto d’armi. E’ scattato l’allarme. La guardia giurata ha preso subito la pistola e ha chiesto i documenti alla donna. Lei ha risposto che non li aveva. Quindi sono stati chiamati i carabinieri in servizio alla procura del tribunale, che hanno preso la pistola e controllato cosa c’era dentro la borsa, dove hanno trovato i proiettili per il revolver. La donna è stata identificata per una sessantatreenne originaria di Vernazza. Ha detto ai militari dell’Arma che doveva recarsi negli uffici della volontaria giurisdizione in tribunale e che non aveva assolutamente cattive intenzioni. Quella pistola, se la era dimenticata nella borsa perché era andata a sparare al poligono, fuori provincia. Questo non le ha comunque evitato la denuncia. Lo scorso ottobre era già finita nei guai un’altra donna sessantenne spezzina, fermata sempre dalle guardie giurate perché al controllo con lo scanner, era stata trovata in possesso di un coltello a serramanico.
La giornata di ieri ha avuto poi in serata un altro episodio movimentato in via Prione, nei pressi di piazza Mentana, dove un uomo in stato di alterazione ha iniziato a brandire pericolosamente una motosega, pronunciando frasi deliranti. E’ stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per riportare la calma.
Massimo Benedetti