
"Nuotava talmente vicino a riva che abbiamo temuto per lei, ha corso il rischio di spiaggiarsi. Quando l’abbiamo vista allontanarsi verso ovest abbiamo tirato un sospiro di sollievo e abbiamo subito avvisato da Capitaneria di Porto. Abbiamo vissuto momenti di apprensione ma anche di meraviglia...". Igor Valeriani ha scolpiti nella mente e nel cuore i minuti in cui, insieme a due amici, sulla spiaggia a ponente dell’abitato di Deiva Marina è stato a tu per tu col raro esemplare (per il Mediterraneo) della balena grigia che nei giorni era già stata avvistata nei mari di Napoli, dell’Isola d’Elba, di Marina di Pisa e di Viareggio. "E’ sicuramente un cucciolo, appare disorientato... Incomprensibile perché sia arrivato così vicino a terra: lì dove è transitato, i bagnanti toccano il fondo con i piedi..." racconta Igor, dipendente della Dm Service che gestisce il porto a secco di Deiva Marina, che quando ha compiuto l’avvistamento, era insieme agli amici Alessandro Tofani e Francesco Strizioli. "Erano le 12,50 di lunedì. Ho visto la sagoma della balena spuntare a circa una decina di metri dalla battigia. Considerate le notizie circolate nei giorni scorsi sulla balena grigia, ho subito pensato che si potesse trattare dello stesso esemplare...". Lo stesso che successivamente è stato poi avvistato a Sestri Levante.
Di tratta, come detto, di una specie rara a livello mondiale e tanto più inconsueta per il Mediterranea. Il nome scientifico è Eschrichtius Robustus. Si riproduce nei mari caldi della California e si nutre, solitamente, nei mai freddi dell’Alaska. Quando viene alla luce, dopo il parto di mamma-balena, ha una lunghezza di 4 metri. In età adulta raggiunge 15 metri. L’esemplare avvistato, di circa 7 metri di lunghezza, è sicuramente giovane. La balena grigia è una specie protetta dal 1946; fu oggetto di uno sterminio da parte dei balenieri per il recupero del grasso per l’impiego industriale; la zona di caccia, in prevalenza, era nell’Oceano Atlantico, raggiunto dalle possenti creature dal Pacifico attraverso lo stretto di Boering, allora come ora. Un branco deve aver fatto ingresso in Mediterraneo. Due gli avvistamenti certificati prima di quelli recenti: nel 2010, in Spagna e in Israele. E’ assai probabile che il cucciolo appartenga a quel gruppo e che si sia perso.
Lunedì, dopo la segnalazione alla sala operativa della Capitaneria di porto della Spezia, era stato mobilitato il personale di Locamare Levanto. Un team aveva preso il largo col gommone Gcb 17. Nessun avvistamento però da parte degli operatori che hanno poi ceduto il testimone delle ricerche ai colleghi di Santa Margherita. Ieri, fino alle 14, nessun altro avvistamento. Ma gli operatori della Guardia Costiera restano vigili. L’obiettivo è quello di preservare la balena da eventuali disturbi e anche di riferire i suoi movimenti ai biologi marini per sviluppare le ricerche connesse all’avvistamento inusuale.
L’ultimo avvistamento di balene nel mare spezzino risale al 27 giugno del 2020. Fu documentale, fra l’latro, dal fotografo Roberto Celi: "Si trattava di mamma e figlio. Un’esperienza toccante..." racconta ancora ammirato. L’avvistamento a maggior tasso di emozioni e condivisione risale al settembre 2002: per quattro giorni una balena incrociò nel Canale di Porto Venere.
Corrado Ricci