REDAZIONE LA SPEZIA

Erica Barbieri l’ultima olimpionica ‘targata Sp’

Risale a Londra 2012 con la judoka la più recente partecipazione di una ‘sprugolina’: poi nessuno si è qualificato a Rio de Janeiro e Tokyo

Le Olimpiadi di Tokyo passeranno alla storia per le loro quaranta medaglie, record assoluto. Nel tripudio generale, la provincia spezzina ha... assistito dal divano: nessun atleta qualificato tra i 384 atleti della delegazione tricolore. Uno ‘zero’ in pagella che bissa quello di Rio cinque anni fa, mentre a Londra 2012 c’era la sola judoka Erica Barbieri a salvare l’onore spezzino. Nonostante le carenze strutturali e l’elevata età media, la Liguria ha mandato 15 atleti, tra cui la medagliata Viviana Bottaro, bronzo nel karate. Otto vengono dall’area metropolitana di Genova: oltre alla Bottaro, i nuotatori Razzetti e Carraro, le gemelline della ginnastica Asia e Alice D’Amato, i pallanuotisti Luongo e Figari e la syncronette Ferro. Più significativi per noi sono i cinque della non molto più popolosa provincia di Savona: le syncronettes Cerruti e Cavanna, il pallanuotista Aicardi, la Bogliolo nei 100 ostacoli e la Rebagliati nell’arco. La città della Torretta è seconda per atleti in proporzione alla popolazione. Imperia era rappresentata dal tennista Fognini e dall’atleta quattrocentista Re. Il confronto con la vicina Toscana è impietoso: Livorno ha confermato la sua grandissima tradizione sportiva portandosi, con sette atleti, al vertice nazionale prima di Savona e Roma: basta farsi un giro sul lungomare per capire il perché. Anche Pisa ha mandato cinque azzurri in Giappone.

Eppure Spezia ha una tradizione radicata in tanti sport. Tutti ricordano Stefano Mei a Los Angeles e a Seul, ma prima di lui nell’atletica c’era stato il decatleta Alessandro Brogini a Mosca, prima ancora, a Melbourne 1956, l’astista Chiesa e il velocista D’Asnach. Ma in quasi tutte le discipline ha gareggiato almeno uno spezzino, con il canottaggio forse a fare la parte del leone, grazie agli atleti della Velocior Mattia Righetti a Sidney 2000, Erika Spinello ad Atlanta 1996, Alessandra Borio e il prematuramente scomparso Norberto Zannini a Los Angeles 1984, Natale Spinello a Montreal 1976. La delegazione del 1984 dovrebbe essere stata la più numerosa di sempre: oltre ai due canottieri e a Mei, c’era la nuotatrice Monica Olmi e il pallanuotista Andrea Pisano. Non vanno dimenticati i due bronzi nella boxe, Bruno Visintin a Helsinki 1952 e Giorgio Bambini a Città del Messico 1968, fermato solo dal leggendario George Foreman. Persino la ginnastica ritmica ha avuto il suo momento di gloria con Silvia Gregorini, sesta nella prova a squadre a Sidney.

Curiosamente, lo sport spezzino più medagliato è proprio sua maestà il calcio, il meno olimpico di tutti, con l’oro di Luigi Scarabello, Giulio Cappelli e del castelnovese Libero Marchini a Berlino 1936 e il bronzo di Gino Rossetti ad Amsterdam 1928. Mentre il calcio gode di ottima salute, con gli Aquilotti in serie A con tre spezzini in rosa ed altri quattro (Cassata, Ceccaroni, Ranieri e il nazionale Zaniolo) nel massimo campionato, oltre a presenze sparse tra B e C, come sta il resto dello sport spezzino? Riusciremo a portare almeno un alfiere alle vicinissime Olimpiadi parigine del 2024 o a quelle di Los Angeles 2028? Cercheremo di scoprirlo curiosando nelle principali attività olimpiche praticate in città e provincia.

Mirco Giorgi