
Carabinieri in una foto di repertorio
La Spezia, 7 aprile 2025 – Il prelievo del sangue per verificare la presenza di alcool era stato eseguito senza informare la persona della possibilità di avvalersi di un avvocato. Una chiara violazione del diritto che – nonostante le analisi avessero certificato l’importante presenza di alcool nel sangue – ha causato l’invalidazione dell’intero procedimento penale e l’immediata restituzione della patente, che rischiava di essere revocata in caso di condanna per guida in stato di ebbrezza. È quanto accaduto alcuni mesi fa in città, protagonista un cittadino della Val di Magra che, grazie all’intervento dell’avvocato di fiducia Luigi Bondani, non solo ha visto archiviato il procedimento penale, ma si è visto restituire immediatamente la patente dalla Prefettura. L’episodio è avvenuto nell’ottobre scorso. L’uomo era uscito da casa a bordo del suo motorino per comparare alcune birre con cui accompagnare una pizza.
Sulla Variante Cisa superava un’autovettura il cui conducente, inserita la freccia destra, sterzava facendo ’deragliare’ il motorino contro il muro della carreggiata opposta. L’uomo riportava varie contusioni, tra cui lesioni alla schiena e a due dita della mano, motivo per il quale veniva portato d’urgenza in ospedale. Qui, veniva raggiunto dalla richiesta di sottoporsi agli esami tossicologici da parte dei carabinieri, e quindi operato alla mano. Il responso degli esami è netto, con un tasso alcolemico riscontrato pari a 1,94g/l: avendo causato un incidente, l’uomo veniva immediatamente indagato per guida in stato di ebbrezza, con contestuale sospensione della patente per sei mesi e, in caso di successiva condanna penale, la revoca della stessa per tre anni, con conseguente necessità di ottenere una nuova patente come neopatentato una volta trascorso il periodo di revoca.
I carabinieri tuttavia non avevano preventivamente avvisato l’uomo della facoltà di farsi assistere da un avvocato durante gli esami ematologici, analisi pur sempre invasive e che dunque vanno tutelate secondo le norme di legge. Una lacuna che è apparsa chiara sia dalla mancata menzione di tale circostanza nel verbale delle forze dell’ordine, sia dalla richiesta comunicata a distanza dai carabinieri all’ospedale. Dal mancato avviso è derivata automaticamente la nullità del procedimento, con la richiesta di archiviazione del pm Federica Mariucci, certificata dalla pronuncia del giudice per le indagini preliminari del tribunale spezzino, Marinella Acerbi. Una decisione che ha portato anche all’immediata restituzione della patente da parte della Prefettura.