
PRESIDENTI Carla Rocallo con Signorini che guiderà Genova
La Spezia, 31 ottobre 2016 - PRIMA donna a capo di un compartimento Anas, ora prima donna a capo dell’Autorità portuale spezzina. Carla Roncallo, dirigente regionale di 53 anni, originaria di Genova, si appresta a prendere il comando della nuova Autorità di sistema portuale che unisce La Spezia e Marina di Carrara. Manca un passaggio nelle commissioni di Camera e Senato – una formalità – ma il successore di Lorenzo Forcieri ha già le idee chiare, pur rimandando all’insediamento la discussione sui temi più caldi. Lei è la prima donna a governare un’Autorità portuale di sistema. Contenta o preoccupata? «Sono più contenta che preoccupata, e sono conscia dell’impegno e del lavoro richiesti da questo importante incarico». Dopo politici manager, per il nuovo porto integrato ecco un tecnico. Le critiche non sono mancate: pensa di partire svantaggiata? «No, sicuramente per me è un vantaggio, si tratta di un incarico abbastanza tecnico, fatto non solo di pubbliche relazioni. Non parto svantaggiata». Da queste parti le prime voci sulle sua nomina hanno aperto a commenti campanilistici... «Credo che questi commenti appartengano a chi ha una visione molto limitata del tema, sbagliato dare giudizi solo perché si è di una città diversa». Anche a Marina di Carrara, tuttavia, c’è chi vede nel nuovo assetto un’annessione in stile medievale. Lei cosa risponde? «Penso che non sia vero. Marina di Carrara ha una buona portualità, con le sue peculiarità, e può integrarsi con quella spezzina. Potrà assumere un rilievo importante». Forcieri l’ha chiamata per complimentarsi? «No. Ma ci sarà modo per incontrarsi e parlare del porto». Che giudizio dà dell’operato del suo predecessore? «Penso che abbia fatto un buon lavoro». In via del Molo troverà ad attenderla tanti temi ‘caldi’ per la città e il porto. Che ne pensa, ad esempio, del waterfront? «Sarà una delle priorità. E’ senza dubbio un progetto che va ripreso e portato a compimento, magari modificato, visto che è stato redatto molto tempo fa. E’ un piano importante per il porto così come per lo sviluppo città, e per questo le relazioni con il Comune saranno necessarie e doverose». Eppure, le relazioni tra Ap e Comune da oltre un anno si sono congelate. Un rapporto da recuperare? «Certamente. Alla Spezia c’è un porto dentro la città, giusto interloquire con l’amministrazione e le altre istituzioni. Sono a conoscenza delle tensioni tra i due enti, e che i rapporti si erano deteriorati: il mio compito sarà anche quello di riportare il dialogo per il bene e lo sviluppo del porto e della città». Tensioni istituzionali, ma anche popolari: gli abitanti di Canaletto e Fossamastra sono in trincea, lamentando disagi. «Conosco già la vicenda, e non mancherà l’impegno. Certo, magari non sarà possibile accontentare al cento per cento gli abitanti, ma ci proveremo».