
Eva di Palma, poeta e avvocato: "La mia ricerca della parola giusta"
Un’ispirazione che nasce in modo naturale dalle sue radici piantate nel golfo consacrato ai poeti, una fiducia e un credo granitici nei confronti del potere salvifico della parola, una ricerca iniziata da giovanissima e portata avanti sul filo dei versi per il resto della vita. Eva di Palma, spezzina recentemente trapiantata a Livorno, torna nella città natale per presentare la sua prima silloge "Eterna impermanenza eterno svanire" (edizioni Erasmo). Appuntamento oggi pomeriggio alle 18 nella sede della Fondazione Carispezia in via Chiodo 36, dove dialogherà con la giornalista Chiara Tenca.
Avvocato nella pubblica amministrazione, ha fatto della letteratura e della poesia una passione di vita e nelle sei sezioni della raccolta – "Dimentico", "Tormento di parole scivolate", "Contrazioni", "Neve in primavera", "Il dubbio e l’inciampo", "Il tempo degli immortali", ognuna introdotta da una o più citazioni dei suoi poeti, scrittori e pittori di riferimento – sviluppa le tematiche a lei care, fra riflessione e commistione con la vita e il suo quotidiano. "Scrivo da sempre – spiega –, da quando sono ragazzina, sia prosa che poesia. Non ho mai avuto il pallino della pubblicazione, anche se mi suggerivano di farlo durante i reading, poi ho conosciuto il poeta livornese Paolo Cosci che ha scritto la prefazione del libro, ed è nata questa silloge che mette insieme poesie scritte negli anni. È una grande emozione vedere le parole stampate, ho condensato in un’unica raccolta le tematiche ricorrenti legate a ciò che scrivo". Di Palma parla di "equilibrio musicale e di luce": è questo questi i punti di approdo di quella che definisce "ricerca ossessiva della parola giusta", elemento quest’ultimo di cui mette in evidenza "nobiltà e potere salvifico", parte integrante della sua poesia unitamente all’intuizione e ad un’attività di revisione "quasi ininterrotta e tormentata".
"La comunicazione – continua – è un tema delicato: viviamo permeati da un’insuperabile incomunicabilità e credo che proprio nella poesia la ricerca della parola corretta trovi la sua espressione più compiuta. Inoltre, la visione poetica mi fornisce strumento per resistere all’abbruttimento del quotidiano e della vita. Insomma, una fonte di resistenza". Elogio della dimenticanza, collegamento con la materia, importanza della cultura, sia essa poesia o scienza, eredità dei grandi, con un’eco a Caproni – come riconosciuto dal poeta Emilio Zucchi – che riconosce nella sua poesia l’attenzione a corporeità e quotidianità. "Diffidare della poesia in cui non compare nemmeno un bicchiere".