L’ingresso è avvenuto poco dopo le 10, e già per l’ora di pranzo avevano fatto ingresso i primi macchinari con i quali andare ad analizzare e caratterizzare il sottosuolo. La Regione Liguria ha dato corso ieri mattina all’accesso coattivo in una parte di quella che fu l’area di stoccaggio dell’ex Ipodec, situata sulla collina di Pitelli e rientrante nell’allora Sito di interesse nazionale (oggi regionale). Un’area di proprietà privata che, secondo una relazione di Arpal, sarebbe stata utilizzata a partire dagli anni Ottanta come parcheggio dei mezzi per il trasporto dei rifiuti e come stoccaggio provvisorio di rifiuti.
Indagini che hanno preso avvio già nella giornata di ieri, con i primi carotaggi, e che saranno ripetute in questi giorni, dopo la decisione da parte della Regione di esercitare i poteri sostitutivi a seguito dell’inadempienza del proprietario dell’area – deceduto nel settembre 2023, e che in passato aveva avanzato una causa contro la Regione relativa alle responsabilità della bonifica – affidando a Ire la progettazione degli interventi. Da qui la necessità di verifiche più accurate, da realizzare sul campo per accertare la consistenza della situazione. Secondo quanto messo nero su bianco nel provvedimento degli uffici regionali a inizio novembre, le verifiche "si protrarranno al massimo per venti giorni consecutivi" per lo svolgimento delle operazioni di indagine e di rilievo topografiche previste dalle indagini integrative finalizzate alla progettazione esecutiva del piano di messa in sicurezza permanente dell’area. Una decina i professionisti, tra ingegneri, biologi, operai e addetti di cantiere, autorizzati ad entrare all’interno del perimetro dell’ex Ipodec per svolgere gli accertamenti del caso.