![Lo Spezia Expò è destinato a essere interamente acquisito dalla Camera di Commercio ’Riviere di Liguria’, e non è escluso che possa diventare la nuova sede camerale, data l’esigenza di maggiori spazi dell’ente Lo Spezia Expò è destinato a essere interamente acquisito dalla Camera di Commercio ’Riviere di Liguria’, e non è escluso che possa diventare la nuova sede camerale, data l’esigenza di maggiori spazi dell’ente](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/N2UyNzY3MzgtOWVhZi00/0/lo-spezia-expo-e-destinato-a-essere-interamente-acquisito-dalla-camera-di-commercio-riviere-di-liguria-e-non-e-escluso-che-possa-diventare-la-nuova-sede-camerale-data-lesigenza-di-maggiori-spazi-dellente.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Lo Spezia Expò è destinato a essere interamente acquisito dalla Camera di Commercio ’Riviere di Liguria’, e non è escluso che possa diventare la nuova sede camerale, data l’esigenza di maggiori spazi dell’ente
La Spezia, 11 febbraio 2025 – Per oltre un anno ha visto il suo destino segnato tra una possibile concessione della gestione e la vendita al miglior offerente, tanto che su di sè aveva attirato anche le attenzioni di Decathlon. Ora, per lo Spezia Expò, il mega contenitore di eventi fieristici situato in via Carducci e chiuso ormai da alcuni anni fa, si apre una terza via: quella di un possibile allestimento a nuova sede della Camera di Commercio Riviere di Liguria.
La svolta è arrivata pochi giorni, nel corso della giunta camerale che ha visto l’ente approvare l’iter per l’acquisizione dell’intera proprietà dell’edificio situato nel complesso dell’ex area Merello, inaugurato il 31 ottobre 2007. Una struttura che sulla carta avrebbe dovuto connotare La Spezia anche come città fieristica: un progetto ambizioso che tuttavia, dopo gli esordi promettenti, non è mai decollato per davvero, portando i soci dapprima alla liquidazione della società e, da anni, a interrogarsi sulla strada migliore da intraprendere per ’valorizzare’ il bene.
Anni di discorsi, tra la possibile concessione in affitto – che aveva visto in passato anche l’interesse di Costa Group – e l’alienazione totale del bene, che non hanno portato a nulla. Almeno fino a una settimana fa, quando l’ente camerale presieduto da Enrico Lupi ha rotto l’impasse, autorizzando l’acquisizione del bene. Iter, questo, che dovrà trovare il via libera dei soci della Centro fieristico della Spezia, la società (in liquidazione) della quale fanno parte, oltre alla Camera di Commercio con il 56.70% della partecipazione, anche il Comune della Spezia con il 29,36%, Filse col 9,29% e la Provincia della Spezia con il 4,65%.
Ed è stato proprio il liquidatore della società stessa nei mesi scorsi a formulare un’ipotesi di acquisto da parte della Camera dell’intera proprietà dello Spezia Expò, tramite liquidazione ai soci della Centro fieristico della Spezia srl di una indennità nella misura dell’aumento di valore conseguito dal bene. Manovra che, contestualmente, permetterebbe di concludere la procedura di liquidazione della medesima società. L’impegno economico dell’ente camerale risulta particolarmente importante: pur ancora da definire, la stima è nell’ordine dei 2,4 milioni di euro tra indennità da corrispondere alla Centro fieristico (1.863.691,55 euro oltre a 410.012,14 euro di Iva;ndr) e 168.900 euro da consegnare al Comune della Spezia in quanto proprietario di una piccola area sulla quale era stato edificato il centro fieristico. Tuttavia, la successiva chiusura della società porterebbe di nuovo nelle casse dell’ente camerale 1.043.667 euro in forza della maggiore partecipazione all’interno della società.
Qualora andasse in porto la manovra, sarà la sola Camera di Commercio a decidere come disporre del bene: secondo indiscrezione, alle ipotesi ’storiche’ di vendita e affitto dell’edificio, se ne sarebbe aggiunta una terza, quella di utilizzare l’edificio – tutto o anche solo in parte, con la locazione delle aree inutilizzate – come nuova sede, sfruttando la ’rinnovata’ infrastrutturazione dell’area e la posizione baricentrica. D’altronde, non è un mistero che l’ente camerale sia a caccia di una nuova ’casa’, più grande rispetto agli spazi che affacciano su piazza Europa, come dimostra la partecipazione all’asta per l’acquisizione dello stabile della Banca d’Italia, finito poi nelle mani di una società con ramificazioni negli Emirati Arabi che vi vorrebbe realizzare un albergo di lusso.
Matteo Marcello