REDAZIONE LA SPEZIA

Federico Rampini racconta il “Suicidio occidentale”

Il giornalista e scrittore parlerà anche del suo ultimo volume dedicato ai mille volti degli Stati Uniti d’America

Gli Stati Uniti: nazione creatrice di miti e valori o un Paese in declino e diviso al suo interno? Se ne parla stasera con Federico Rampini, nel secondo appuntamento della rassegna ‘Monterosso un mare di libri’, al Molo del Pescatori, alle 21.30, con ingresso libero. Rampini presenta i suoi due ultimi libri: ‘Suicidio occidentale’ e ‘America: America. Viaggio alla riscoperta di un Paese’.

"Capire l’America – spiega l’autore – è una sfida, oggi più che mai: ci fa velo un secolo di stereotipi costruiti da cinema e letteratura, moda e arte, musica e serie televisive. Si aggiunge la rinascita di un antiamericanismo antico e viscerale, che condiziona molti italiani. Bisogna avere radici profonde in questa nazione, pagarci le tasse, averci mandato i figli a scuola, usarne la sanità, aver fatto il giurato in un processo, averci comprato casa e creato una società, per superare la barriera dei luoghi comuni. Le sorprese sono tante quante le Americhe, al plurale, e tutte le loro comunità etniche".

In ‘Suicidio occidentale’ Rampini precisa che, "se un attacco nel cuore dell’Europa ci ha colto impreparati, è perché eravamo impegnati nella nostra autodistruzione. Il disarmo strategico dell’Occidente era stato preceduto per anni da un disarmo culturale. L’ideologia dominante, quella che le élite diffondono nelle università, nei media, nella cultura di massa e nello spettacolo, secondo Rampini, ci impone di demolire ogni autostima, colpevolizzarci, flagellarci. Secondo questa dittatura ideologica non abbiamo più valori da proporre al mondo e alle nuove generazioni, abbiamo solo crimini da espiare. Questo è il suicidio occidentale. L’aggressione di Putin all’Ucraina, spalleggiato da Xi Jinping, è anche la conseguenza di questo: gli autocrati delle nuove potenze imperiali sanno che ci sabotiamo da soli"..

Marco Magi