REDAZIONE LA SPEZIA

“Lui ha vegliato il corpo per 36 ore in hotel”: uccisa dal marito, la ricostruzione

Il caso di Rossella Cominotti, che sarebbe stata colpita dai fendenti di rasoio del marito, Alfredo Zenucchi. C’è una lettera sui loro propositi suicidi. E’ stata acquisita dalla procura

I carabinieri nell'hotel del femminicidio. Nel riquadro, Alfredo Zenucchi e Rossella Cominotti

Carrodano (Spezia), 9 dicembre 2023 – Ha vegliato il corpo della moglie per 36 ore. Dopo averla uccisa con un rasoio è rimasto nella camera d’albergo per oltre un giorno. Poi ha lasciato l’hotel cercando di far perdere le tracce ma è stato individuato dai carabinieri e arrestato.

Ora per ora, le tappe dell’orrore

Ci sono nuovi particolari sulla morte di Rossella Cominotti, 53 anni, che ha perso la vita dopo i fendenti che sarebbero stati inferti dal marito, Alfredo Zenucchi, 57 anni. I due, secondo una prima ricostruzione, sembra avessero intenti suicidi. Il corpo della donna è stato trovato in una locanda di Mattarana, frazione di Carrodano, comune in provincia della Spezia. 

E’ il femminicidio numero 110 dall’inizio del 2023

Dopo essersi allontanati insieme dalla provincia di Cremona, dove vivevano, hanno viaggiato fino ad arrivare nei pressi della costa spezzina. Per giorni sono rimasti nell’hotel fino al tragico epilogo. L’uomo avrebbe inferto colpi di rasoio su collo e polsi. La donna è morta per lo choc emorragico.

I vicini di casa: “Era una coppia schiva”

Zenucchi sarebbe rimasto nella camera in tutto per 36 ore, come ha ricostruito lui stesso con il magistrato ammettendo il femminicidio e riferendo di non aver trovato il coraggio per uccidersi a sua volta, come in un primo tempo pianificato.

Solo la mattina delll’8 dicembre ha lasciato la camera come se niente fosse. Poi è stato individuato dai carabinieri e bloccato, dopo che dall’hotel era stato dato l’allarme, visto che la domestica, nell’entrare in camera per le pulizie, ha trovato il corpo. 

Ed emerge che Rossella Cominotti e Alfredo Zenucchi avevano espresso in una lettera, scritta da lei e firmata da entrambi, il proposito di suicidarsi. La missiva è tra gli elementi raccolti ieri dai carabinieri nella stanza d'albergo di Mattarana e acquisita dagli inquirenti. 

La caccia all’uomo in fuga era iniziata subito. Sono stati istituiti posti di blocco in diverse zone intorno all’area dell’hotel. I carabinieri lo hanno bloccato sulla statale della Cisa a Terrarossa, nel Comune di Licciana Nardi in Lunigiana. “Ora scappo, così mi sparate e la faccio finita”, avrebbe detto ai carabinieri l’uomo. Che poi si è consegnato ai militari. A bloccarlo, i carabinieri di Pontremoli. 

"Dovevamo morire insieme, le avevo proposto di gettarci insieme da un dirupo. Poi ha scelto diversamente e ho rispettato le sue volontà”, ha poi detto l’uomo ai magistrati. Ha ucciso quindi la donna con un rasoio, ma poi non avrebbe avuto il coraggio di togliersi la vita. Uscendo dopo oltre un giorno dalla stanza e iniziando a girare con l’auto nella zona. 

L’uomo aveva una meta o stava vagando? E’ anche su questo che indagano i carabinieri. Di certo c’è che ha vagato per ore, tra l’altro su strade in parte ghiacciate in questi giorni di particolare freddo. Ha guidato lungo le vie interne di collegamento tra Val di Vara e Val di Magra, oltre il Passo del Bracco fino a Zeri, poi giù attraverso la Cisa fino alla località di Terrarossa. 

Diversi ancora gli aspetti da chiarire anche sui giorni precedenti alla tragedia. I due hanno improvvisamente chiuso, senza più riaprirla, l’edicola che gestivano a Bonemerse, in provincia di Cremona. Tagliano i ponti con tutto, tanto che il sindaco (il palazzo comunale è di fronte all’edicola) vede che nessuno ritira i giornali consegnati al punto vendita e decide di dare l’allarme. Ma i due si sono volatilizzati, nessuno riesce a trovarli e scattano degli appelli anche sui social. La coppia non risponde alle telefonate e ai messaggi whatsapp. Poi l’epilogo, con la scoperta del cadavere. 

Intanto il piccolo borgo di Mattarana, dove tutti si conoscono e dove d’inverno vivono soltanto pochi residenti, è sotto choc. «Non sappiamo chi fossero quelle due persone – hanno detto alcuni abitanti, richiamati dal trambusto che ieri si è creato davanti alla locanda dove è stato trovato il corpo, con le auto dei carabinieri e i giornalisti delle tv e della stampa – Non li abbiamo visti in giro. Ci siamo solo domandati di chi fosse quella C3 bianca parcheggiata davanti all’albergo, che aveva anche preso un colpo sulla parte posteriore, visto che era ferma lì da tanti giorni».