FRANCO ANTOLA
Cronaca

Fisco, formazione e giovani. In tredici pagine di dossier il programma delle imprese: "Serve un patto di fiducia"

Le proposte saranno presentate ai candidati alla Regione. Si parte oggi con Bucci. Lente su infrastrutture, porto e blue economy, ma anche su ambiente, accoglienza e sanità.

Le proposte saranno presentate ai candidati alla Regione. Si parte oggi con Bucci. Lente su infrastrutture, porto e blue economy, ma anche su ambiente, accoglienza e sanità.

Le proposte saranno presentate ai candidati alla Regione. Si parte oggi con Bucci. Lente su infrastrutture, porto e blue economy, ma anche su ambiente, accoglienza e sanità.

"Un patto di fiducia tra imprenditori, politica e istituzioni". Con la richiesta, a chi si candida a guidare la Regione, "di saper guardare e ascoltare la realtà produttiva rappresentata da cinque milioni di piccoli imprenditori, di cui 43.101 in Liguria, con 10,9 milioni di addetti". Questo chiede ai candidati Rete Imprese, l’aggregazione di rappresentanza sindacale che unisce Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti. L’occasione sarà l’incontro pubblico in programma oggi (ore 14) in sala Marmori, alla Camera di Commercio. L’interlocutore, in questa prima tornata di incontri pre elettorali, sarà Marco Bucci, candidato per il centrodestra.

Il dossier, 13 pagine in tutto, racchiude le ’Proposte per la Liguria 2024-2029’, da trasmettere alla presidenza e al Consiglio regionale della Liguria, cui si chiederà di condividere il documento. Si tratta di un corposo pacchetto di richieste che spazia dal fisco e ai redditi, alla formazione e al lavoro giovanile, passando per commercio e imprese demaniali. In primo piano, ovviamente, i temi chiave, ovvero infrastrutture, porto ed economia del mare, innovazione e ambiente, turismo, welfare e sanità. Sul fronte fisco si propone una riduzione mirata della tassazione regionale e locale soprattutto per le attività produttive nell’entroterra, con un’indicazione specifica per incentivare la nascita di nuove imprese con l’esenzione dell’Irap nei primi anni di attività. Altrettanto importante "l’utilizzo dei fondi comunitari, nazionali, regionali a favore delle micro e piccole imprese, evitando il finanziamento di progetti inutili o di investire nella realizzazione di strumenti di ingegneria finanziaria per realtà inesistenti nella nostra regione", con la raccomandazione che "i fondi strutturali europei continuino a essere gestiti a livello regionale, a essere utilizzati per il sostegno alle imprese e non siano distolti su altre tipologie di utilizzo".

Si auspicano poi azioni per migliorare istruzione, formazione e lavoro "attraverso iniziative come i bandi match point e bonus assunzioni per le microimprese", oltre a botteghe-scuola, con la valorizzazione dei "maestri artigiani". Capitolo commercio e demanio. Rete imprese suggerisce "la creazione di Stati generali del commercio per sviluppare una rete distributiva armonica e sostenibile". In tema di logistica per il commercio online, si rileva come "le nuove strutture di vendita stiano impattando fortemente sui territori, portando a una sottrazione di aree industriali e a una bassa occupazione". Di qui la richiesta di "una regolamentazione commerciale e urbanistica per affrontare queste sfide".

Sul fronte concessioni, Rete Imprese chiede di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e le legittime aspettative degli attuali concessionari, sollecitando altresì la Regione, ad operare, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, in modo che "il Governo vari una normativa di riferimento sulle gare". Poi la riduzione della burocrazia e la lotta all’abusivismo "con la semplificazione delle procedure amministrative" e il "coordinamento tra enti ispettivi e pubblica sicurezza per intensificare i controlli, specialmente fra i ‘circoli privati’ che spesso nascondono attività non regolari".

Capitolo infrastrutture, porto ed economia del mare. La proposta è di realizzare "opere infrastrutturali, sia materiali che immateriali, coinvolgendo anche le micro imprese edili locali" . Si suggerisce altresì la creazione di un tavolo permanente di confronto tra Regione, enti locali e rappresentanti del mondo economico per monitorare l’attuazione delle infrastrutture strategiche. Per sfruttare al meglio la posizione della Liguria, punto di collegamento tra Mediterraneo e Nord Europa, la Rete suggerisce di "potenziare il sistema ferroviario e viario, con interventi come il Terzo Valico, il Tirreno-Brennero e il raddoppio della linea Genova-Ventimiglia". Non solo, si chiede anche la creazione di un interlocutore regionale dedicato all’Economia del mare, specificamente per il settore nautico, "poiché attualmente le competenze sono disperse tra l’assessorato al turismo e quello allo sviluppo economico". Altre proposte riguardano il rilancio delle comunità energetiche nazionali mentre rispetto a istituzioni di eccellenza come il Polo Marconi si chiede di intensificare il rapporto con le Pmi del territorio. Sul fronte turismo, l’indicazione è di unire la relativa delega a quella dello sviluppo economico "per evitare discriminazioni". Essenziale, inoltre, "garantire infrastrutture adeguate a facilitare la circolazione di merci e persone, in particolare i collegamenti con gli aeroporti chiave della regione". Occorre lavorare anche per creare pacchetti turistici che integrino le diverse attività economiche e culturali del territorio, valorizzando gli uffici di promozione turistica. Serve anche un piano di sviluppo mirato con incentivi per le nuove imprese e il coworking con spazi di aggregazione per giovani imprenditori. Un particolare impegno, infine, si auspica per welfare (sanità in primo luogo), sicurezza e occupazione femminile.