Follo, in arrivo un’altra antenna. Scatta la protesta dei residenti

Sarà posizionata sul tetto di un palazzo di via Gramsci. Bertoni: "Risultato di un’amministrazione insensibile"

Follo, in arrivo un’altra antenna. Scatta la protesta dei residenti

E sono tre. A Pian di Follo è pronta per essere issata una nuova stazione radio base per il potenziamento della rete di telefonia mobile. Un’installazione, quella che dovrebbe concretizzarsi nelle prossime settimane, che segue quelle già portate a termine in via San Martino, in un’area privata a ridosso del parco e dello stadio comunale, e in via San’Isidoro, caratterizzate da forti proteste (rimaste inascoltate) da parte della popolazione. Mal di pancia e lamentele che non mancheranno quasi certamente anche per la posa di questa nuova antenna, che troverà posto sulla copertura di una palazzina di via Gramsci. A darne notizia, con un avviso sul proprio sito internet, è lo stesso comune, che ha dato conto dell’istanza presentata il 3 ottobre scorso da Iliad Italia "per installazione di nuova stazione radio base per rete telefonia mobile, con installazione di impianti con potenza in antenna superiore ai 20 W". La richiesta, presentata allo sportello unico delle attività produttive, "verrà trasmessa – si legge nella scarna nota pubblicata dal Comune sul sito web – agli enti competenti per acquisire le relative valutazioni".

Al di là della pubblicazione online, è alta la preoccupazione delle molte famiglie che abitano nelle palazzine di via Gramsci, che già pochi mesi fa hanno vissuto con timore l’installazione di un’altra antenna distante solo poche centinaia di metri, nella vicina zona industriale. A protestare e lanciare strali contro l’amministrazione è anche Sandro Bertoni, consigliere comunale di ’Cittadini in Comune’. "Nulla di nuovo, comuqnue sia al di là dell’iter autorizzativo, delle formalità legate a vincoli che ovviamente non esistono, perchè ci sono già due antenne sul territorio, l’amministrazione anche in questa situazione credo che satrà ben lontana da ogni tipo di valutazione sul principio di precauzionalità sanitaria. Questo é il risultato di un’amministrazione che è totalmente insensibile a quelle che sono le dinamiche legate alla salute per i posizionamenti di queste antenne, che in una vallata potrebbero stare tranquillamente a seicento metri dalle abitazioni, non sopra ai tetti dei palazzi – dice Bertoni –. Con un regolamento comunale che non ha nulla di funzionale sul tema".

Matteo Marcello