
Lo spezzino Francesco Cassata in azione
Il cuore, la grinta, la fede aquilotta del guerriero Francesco Cassata, spezzino doc, innamorato dei colori bianchi E’ il terzo derby che vive dalla tribuna: con la Carrarese allo stadio dei Marmi, con il Pisa e la Sampdoria al ‘Picco’.
Che cosa ha provato?
"A livello personale è una cosa che mi ha fatto soffrire, i rimpianti sono forti, anche se poi la cosa importante sono i risultati conseguiti dalla squadra e, in tal senso, c’è di che essere contenti visto che sono arrivate tre vittorie. Da spettatore ho vissuto il derby con la Samp con emozione. Era una partita importantissima, non potevamo sbagliarla".
Si è sbloccato Lapadula.
"Non è una sorpresa. E’ un giocatore di grande carisma, che in campo mette sempre grandissimo impegno, era solo una questione di tempo. Per noi rappresenta un’arma in più in questo finale di campionato, un giocatore fondamentale per il supporto di esperienza. Un attaccante in grado di risolvere con una giocata ogni partita".
Si è riaccesa la speranza per il secondo posto? Decisivi i prossimi due turni?
"Dobbiamo ragionare partita dopo partita, senza caricarci di troppa pressione. Non dobbiamo commettere l’errore di pensare troppo, maì concentrarci al massimo alla prossima gara. Per vincere i campionati ci vogliono un po’ di fortuna e situazioni che si incastrino nel modo giusto. Da parte nostra non dovranno mai mancare impegno e entusiasmo".
Diecimila tifosi al ‘Picco’a, ogni volta lo stadio è uno spettacolo. Cosa ne pensa?
"Da spezzino è un motivo di grandissimo orgoglio. I nostri tifosi hanno seguito la squadra oltre qualsiasi aspettativa, ci hanno sempre sostenuto in modo incredibile, giocare in uno stadio così pieno è un’arma in più. Noi siamo stati bravi a portare sempre in campo impegno e prestazioni convincenti che hanno alimentato quell’entusiasmo che ci dovrà servire nella volata di campionato".
Come inquadra il match del Martelli?
"Sarà una partita difficile, contro una buona squadra, allenata da Possanzini, allenatore molto valido che conosco molto bene. Ma del resto tutte le partite in serie B sono complicate. Ovvio che dipenderà soprattutto da noi".
C’è una frase o una parola spezzina che può identificare questo gruppo?
"Sto Speza i è proprio na forza!".
Dovesse fare un ritratto di D’Angelo?
"Si riassume in una parola: concreto. È un allenatore e un uomo che bada al sodo, lo abbiamo sempre apprezzato per questo".
E’ un momento magico della sua carriera, visto che può abbinare alla professione il piacere di essere a casa?
"Certo. È una cosa difficilmente spiegabile, solo chi ha la fortuna di poter vivere simili sensazioni può capire ciò che si prova. È un piacere, una cosa fantastica".
Per mister D’Angelo la città più bella del mondo è Pescara. Per lei?
"E’ scontato: per me è Spezia, perché è una città che riesce a offrire tutto. Per il sottoscritto che ama la natura, Spezia è una sorta di paradiso, in un attimo si è al mare e facendo pochi chilometri si va in montagna".
È riuscito a coinvolgere qualche aquilotto nella sua passione per la pesca?
"C’è la fila perché in tanti, su tutti Nagy, mi chiedono di andare a pescare. Però, il momento che stiamo vivendo in campionato è troppo importante, non c’è questa possibilità. Quando finirà la stagione li porterò con me in barca".
Fabio Bernardini