Dalla spada di Damocle al colpo di fioretto. Così lo sviluppo, davanti alla magistratura contabile, del braccio di ferro fra la Procura generale e l’ ex capo di stato maggiore della Marina Militare Giuseppe De Giorgi per il surplus di lavori nella costruzione da parte di Fincantieri delle prime tre fregate Fremm, oltre la configurazione iniziale contrattualizzata: ampliamento di mense e quadrati ufficiali, sottufficiali ed equipaggio, camerini di ammiraglio, del comandante e sea-cabin. Lavori costati alle casse dello Stato 15 milioni di euro. A tanto è ammontato l’addebito di danno erariale che, dopo la sentenza assolutoria di primo grado, la Procura contabile, ha continuato a ravvisare promuovendo l’appello. Questo si è ora risolto con la condanna di De Giorgi al pagamento di 474mila euro e la chiamata in causa, virtuale, dell’allora capo di Stato maggiore della Difesa e dei sottoposti che non di adoperarono, con atti formali, per stoppare i propositi dell’ex numero uno della Marina (dal febbraio del 2013 al giugno 2016). Il conto teoricamente da spalmare è di 6,6 milioni di euro, al netto del riconoscimento delle migliorie escluse dal danno.
Abbiamo chiesto a De Giorgi cosa pensa dell’inversione di rotta in appello. "L’assoluzione primo grado - rileva - aveva riconosciuto l’assenza di danno erariale, la correttezza delle procedure tecnico amministrative, evidenziando che tale giudizio era sostenuto da un’ingente mole di prove documentali e di testimonianze qualificate. Dell’utilità delle modifiche ne sono testimoni i Comandanti e gli equipaggi che in questi anni hanno navigato sulle navi della classe Bergamini nei mari di tutto il mondo in rappresentanza dell’Italia. Ritengo che i fatti parlino da soli. I miei successori hanno infatti replicato le stesse modifiche progettuali a tutte le Fremm, anche dopo il termine del mio mandato, vantandone, anche sui media, la qualità della vita e l’efficacia delle sistemazioni logistiche a seguito delle modifiche adottate".
Impugnerà la sentenza?
"Il collegio difensivo la sta esaminando per definire tutte le iniziative del caso".
Comunque un colpo di fioretto rispetto alla pretesa-capetro della procura ad un risarcimento da 15 milioni...
"Se indubbiamente la sproporzione fra le cifre iniziali e quelle finali è macroscopica, faccio tuttavia fatica a definire 475.000 euro un colpo di fioretto per un ufficiale di Marina in pensione. Posso solo dire che le migliorie apportate al Bergamini erano un atto professionalmente dovuto".
Cioè?
"Sia la catena logistica del vettovagliamento (mense equipaggio, etc.) che di supporto al comando erano infatti rimaste quelle previste nella fase iniziale del progetto del 1995, quando il personale imbarcabile era limitato a 100120 persone. E’ chiaro che con l’aumento dei posti letto a circa 200, 199 per l’esattezza, e l’estensione delle missioni a 45 mesi non si poteva non intervenire anche e soprattutto per assicurare il giusto livello nella qualità della vita del personale".
La sentenza di appello elenca come corresponsabili del danno molti altri ufficiali, alcuni di grado apicale, che non la stopparono. Cosa ne pensa?
"Ritengo che tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella vicenda abbiano agito correttamente nell’ambito delle proprie responsabilitàcompetenze specifiche e nel pieno rispetto delle procedure amministrative proprie del programma ItaloFrancese Fremm"
Corrado Ricci