REDAZIONE LA SPEZIA

Fumogeni nelle strade e al Picco. Condannato l’atto dimostrativo: "Inaccettabile. Risposta severa"

Oltre 200 sfilano per la città ed entrano in ritardo allo stadio per solidarizzare con un ultras daspato. Già acquisite le registrazioni delle telecamere. Il sindaco: "Comportamenti che fanno male alla città" .

Il prefetto Andrea Cantadori

Il prefetto Andrea Cantadori

Prima hanno rumorosamente attraversato il centro storico, sfilando in più di duecento tra i dehors di via Prione e lanciando petardi e fumogeni a destra e a manca, sotto lo sguardo attonito e spaventato della gente che venerdì pomeriggio passeggiava tranquillamente con bimbetti al seguito. Poi sono arrivati allo stadio e sono entrati in curva con otto minuti di ritardo sul fischio di inizio: tanti quanti sono gli otto anni di Daspo assegnati a uno dei capi ultras della tifoseria aquilotta, tra i 10 finiti nel mirino della Questura dopo i fattacci capitati a margine del match Spezia-Reggiana. Un’azione dimostrativa organizzata a bella posta e per la quale non era stato attivato alcun canale di comunicazione con le forze dell’ordine. E lì, sugli spalti del Picco, si sono distinti ancora una volta per maleducazione e arroganza, oscurando l’aria con fosforiche nebbie arancioni e costringendo l’arbitro Feliciani a sospendere per due minuti la gara col Brescia appena iniziata. Il tutto tra i fischi indignati degli altri tifosi, che volevano godersi una tranquilla serata di sport e che non pensavano neanche lontanamente di dover assistere agli eccessi di una minoranza esagitata.

Adesso saranno chiamati a rispondere delle loro azioni. "Abbiamo già acquisito le immagini delle telecamere e procederemo con assoluto rigore nei confronti di chi si è reso responsabile di fatti penalmente rilevanti" assicura il questore Sebastiano Salvo. Peraltro il fronte della censura, nei confronti degli episodi di venerdì, è compatto e la linea altrettanto chiara: no a misure draconiane che penalizzino la tifoseria nel suo complesso, ma interventi di ’precisione chirurgica’ su chi sbaglia. Una linea condivisa anche da società e istituzioni. "Una parte consistente della tifoseria – commenta il prefetto, Andrea Cantadori – si è vistosamente dissociata dal comportamento inaccettabile tenuto da una minoranza. Il nostro orientamento è quello di distinguere nettamente tra chi vuole trascorrere piacevoli pomeriggi allo stadio e chi è interessato invece a porre in essere comportamenti inaccettabili e che deve sapere che andrà incontro a conseguenze molto severe". I disordini saranno oggetto di esame in occasione di una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si terrà a giorni e in quella sede si valuterà il da farsi, anche rispetto al rischio – residuale, ma non trascurabile – che i fatti registrati nelle vie del centro e al Picco possano riproporre il tema, che sembrava ormai superato, di nuovi possibili divieti di trasferta. Una ferma condanna arriva anche dal sindaco Pierluigi Peracchini: "Si tratta di fatti inaccettabili, che producono un effetto contrario a quello auspicato. E che fanno male allo Spezia e a tutta la città, soprattutto dopo gli ingenti investimenti fatti per avere uno stadio da serie A. Dobbiamo dimostrare di essere responsabili".

Roberta Della Maggesa