Fuoco e paura in carcere Detenuto incendia la cella Scatta l’evacuazione

Il pronto intervento della Polizia penitenziaria scongiura un disastro. Spostamento dei reclusi dal piano interessato da fiamme e fumo.

Fuoco e paura in carcere   Detenuto incendia la cella  Scatta l’evacuazione

Fuoco e paura in carcere Detenuto incendia la cella Scatta l’evacuazione

Alta tensione nel carcere della Spezia. Un detenuto domenicano già resosi protagonista di gravi event critici e pericolosi per la sua stessa incolumità (qualche giorno fa aveva inghiottito una lametta) ha distrutto la cella e poi dato fuoco alle suppellettili, compresa una bomboletta di gas che è esplosa. Ha poi inghiottito un’altra lametta. "Il tempestivo intervento degli agenti di Polizia penitenziaria ha scongiurato la morte dell’uomo ed una situazione ad alto rischio nella Sezioni, per il fumo e le fiamme; questo fa capire come e quanto è difficile lavorare" denuncia Vincenzo Tristaino, segretario regionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Puntualizza Fabio Pagani, segretario della Uilpa Polizia penitenziaria: "Il fumo ha invaso l’intero piano detentivo, il terzo, con 33 detenuti presenti. Si è resa necessaria la loro evacuazione. Purtroppo un agente è rimasto ferito e intossicato riportando una prognosi di 6 giorni". Una situazione di disagio, che aggrava il problema del sovraffollamento: "I detenuti sono 156 a fronte di una capienza massima di 151" dice Pagani, che evidenzia un’altra criticità: "Ci sono due piani chiusi perchè inagibili causa infiltrazioni: potrebbero ospitate 60 detenuti"

Sos condiviso, dunque, dal fronte sindacale, al di là delle sigle concorrenti: quanto può resistere ancora il personale della Casa Circondariale della Spezia, in emergenza ormai ogni giorno? "La situazione è sempre più critica - dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe - a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Chiediamo l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato".

Corrado Ricci