La Spezia, 3 ottobre 2024 – Trasporta rifiuti senza autorizzazione: denunciato dalla polizia locale. Ieri mattina, intorno alle 11, un operatore della polizia locale spezzina, libero dal servizio, ha notato un autocarro sul quale alcuni operai stavano caricando un’ingente quantità di rifiuti, come accertato successivamente, prelevati da un fondo in viale Italia, nei pressi del tribunale.
Insospettito da quanto stava accadendo, l’agente ha richiesto l’ausilio di una pattuglia del Reparto Motociclisti che immediatamente è arrivata ed ha individuato l’autocarro, appena ripartito, carico di rifiuti nella vicinissima via Saffi.
Fermato e sottoposto a controllo, il conducente dell’autocarro, un rumeno di 24 anni, è risultato non essere in regola con l’iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali, dal quale risultava essere stato sospeso. A quel punto si sono resi necessari ulteriori approfondimenti, quindi conducente e veicolo sono stati condotti al Comando di viale Amendola, dove, al termine delle indagini e sentito il pm di turno, il veicolo di proprietà del rumeno, è stato sottoposto a sequestro penale e tolto definitivamente dalla circolazione, mentre il conducente denunciato ai sensi del Testo Unico ambientale per aver effettuato attività di raccolta, trasporto e recupero di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione, con la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro e la confisca del veicolo, trattandosi di rifiuti non pericolosi.
Contestualmente sono state svolte ulteriori indagini per individuare il produttore dei rifiuti, che li aveva affidati al soggetto non autorizzato dalla legge. È stata così individuata una ditta individuale, intestata ad un cittadino egiziano residente in Lombardia, che pertanto è stato denunciato a sua volta all’autorità giudiziaria e dovrà rispondere del reato di abbandono di rifiuti da parte di imprese, che prevede la stessa pena comminata a chi li trasporta, ovvero l’arresto da tre mesi ad un anno o l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro.