Le preoccupazioni, è ovvio, non mancano. La politica commerciale inaugurata dall’amministrazione Trump, e soprattutto i possibili scenari futuri legati ai dazi, non possono non alimentare inquietudini sulle prospettive di crescita nel mercato a stelle e strisce dell’industria di casa nostra, a cominciare dalla nautica, fiore all’occhiello della produzione targata Spezia. In Sanlorenzo, punta di diamante del segmento della nautica di lusso, si ostenta relativa tranquillità. E non è una visione di maniera né ispirata da valutazioni puramente "domestiche". Gli analisti, dal canto loro – come emerso anche al recente Düsseldorf Boot 2025 – non si sbilanciano più di tanto sulle previsioni, e comunque le valutazioni non sono del tutto univoche, anche perché i dazi trumpiani potrebbero favorire le esportazioni della produzione europea in paesi come il Canada che, con dazi di oltre il 25% in risposta quelli voluti dal nuovo inquilino della Casa bianca, diventerebbe molto competitiva. In sostanza i dazi imposti da Trump potrebbero ritorcersi come un boomerang proprio sulla manifattura statunitense. Ma quanto possono pesare, in concreto, i dazi Usa sulle prospettive di crescita dell’export del gruppo spezzino verso il mercato americano? "Anche per quanto riguarda gli Stati Uniti e, più in generale, la regione delle Americhe – dichiara Massimo Perotti, Executive Chaiman di Sanlorenzo – stiamo perseguendo una visione a lungo termine, sfruttando contestualmente ogni opportunità di consolidamento e di rafforzamento dei nostri brand. Dal 2024 è nata la collaborazione con American Magic, iniziata con la realizzazione del Bgh-Hsv di Bluegame, che proseguirà in una partnership strategica che unirà l’esperienza tecnologica e costruttiva all’avanguardia del team statunitense con le capacità di progettazione e produzione di Nautor Swan. In termini di crescita del mercato, è importante sottolineare come i risultati finanziari recentemente condivisi mostrino un rimbalzo rilevante dell’area, con un +58,4% dei ricavi rispetto al 2023". Quali possibili scenari, allora, alla luce delle temute turbolenze statunitensi? "Per il prossimo futuro – afferma Perotti – non è scontato che i dazi imposti dalla nuova amministrazione possano interessare un’industria nautica sopra i 24 metri, che oggi non è di fatto esistente negli Stati Uniti. Siamo inoltre fiduciosi sugli effetti dei prossimi sviluppi geopolitici, in particolare se si concretizzasse l’ipotesi di una trattativa per chiudere il conflitto tra Ucraina e Russia, che in prospettiva significherebbe il ritorno di una clientela storicamente importante per il settore".
CronacaGabella Trump e il settore nautico. Le aziende spezzine alla finestra