Facce distese e sorrisi. E non erano affatto scontati. Il primo vertice politico della nuova era Bucci è durato poco meno di due ore e si è tenuto a Palazzo Tursi, dove il neo eletto presidente della Regione sta facendo cartella in vista dell’imminente trasloco. Al summit, che si è chiuso ieri sera intorno alle 17, erano presenti i maggiorenti del centrodestra ligure, con l’aggiunta del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, ovviamente in rappresentanza di Forza Italia. Nomi non ne sono stati fatti, anche se l’argomento della composizione della futura giunta era tra i punti all’ordine del giorno. "Conoscete il carattere pragmatico di Bucci – ha tagliato corto proprio il governatore del Piemonte all’uscito dell’edificio simbolo della città metropolitana di Genova –. Abbiamo fatto un’analisi del voto. Con lui si parla di cose da fare e non tanto di posti da occupare. A breve aspettiamo una proposta da parte sua, ma siamo tutti molto sereni sul fatto che si troverà l’equilibrio migliore".
A summit concluso l’unico a dribblare magistralmente i microfoni è il coordinatore regionale e deputato di Fratelli d’Italia Matteo Rosso, mentre Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati non si sottrae: "Un incontro assolutamente positivo. Siamo a buon punto. Non chiedete nomi perché sarà il presidente a fare una proposta organica. Penso che nell’arco di pochissimi giorni si chiuderà tutta la partita". Quanto alla presenza di ex totiani in giunta l’ex assessore regionale è molto ottimista: "Sicuramente sarà riconosciuto il contributo che la componente civica, totiana e di Noi Moderati, ha portato alla campagna elettorale". Il leghista Edoardo Rixi ha invece focalizzato l’attenzione sulla delega alla Sanità, per la quale, secondo indiscrezioni, Bucci penserebbe all’inserimento di un tecnico: "C’è piena sintonia. Abbiamo chiesto al presidente di andare a fare un po’ di telefonate per capire se le disponibilità ci sono: sul tavolo almeno sei o sette ipotesi"
Lui, Bucci, stimolato dai cronisti a chiarire i criteri ai quali si sta ispirando per cesellare la rosa dei papabili, ieri mattina si è limitato a un commento sul peso dei partiti, che sarà "importante, ma non decisivo". "Alla fine sono io che mi prendo la responsabilità – ha aggiunto –. Sono io che ci sto o me ne vado". Sempre su sollecitazione dei microfoni, ha confermato poi l’intenzione di nominare un assessore alla Protezione civile. "C’è sempre stato e continuerà ad esserci". E a chi avanzava l’ipotesi che ad essere investito dell’incarico possa essere l’assessore uscente Giacomo Giampedrone, spezzino e fedelissimo dell’ex governatore Giovanni Toti, ha rimarcato con tono laconico: "Tutto è possibile".
Roberta Della Maggesa