Ci saranno le vicende di una famiglia sconfitta dai propri fantasmi e il dramma delle occasioni mancate al centro dello spettacolo che questa sera e domani andrà in scena a Sarzana per ridare ufficialmente il via alla stagione di prosa targata Impavidi. Oggi e domani, alle 20.30, nella suggestiva cornice del teatro sarzanese, andrà infatti in scena ‘Zio Vanja’, la seconda tappa del viaggio di Leonardo Lidi alla riscoperta dei lavori di Cechov. Prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria in coproduzione con il Teatro Stabile di Torino e con il Festival dei Due Mondi di Spolati, lo spettacolo vedrà in scena ben nove attori in una commedia domestica che pare quasi costruita sull’inerzia.
Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Ilaria Falini, Angela Malfitano, Francesca Mazza, Mario Pirrello, Tino Rossi, Massimiliano Speziani e Giuliana Vigogna, partendo da una stasi apparente riusciranno a restituire forza all’affresco irriverente delle debolezze umane. ‘Zio Vanja’, una delle opere più famose di Anton Cechov, narra le vicende di una famiglia disfunzionale in una tenuta di campagna russa. Al centro del racconto la figura di Ivan ’Vanja’ Vojnitskij, che ha dedicato la vita alla gestione della proprietà del suo defunto fratello, ma si sente frustrato e disilluso. L’arrivo del cognato, il professor Serebrjakov, e della giovane moglie Elena, sconvolgerà la sua routine. Vanja, innamorato di Elena, affronterà quindi il senso di fallimento mentre le tensioni familiari crescono, rivelando i sogni infranti e le speranze perdute di tutti i personaggi. Leonardo Lidi, uno dei più importanti registi teatrali contemporanei, ha il merito di portare in scena un ensemble di magnifici attori per indagare e riscoprire, a più di cent’anni dalla prima rappresentazione, uno dei testi fondativi del teatro moderno.
La regia incorpora riferimenti contemporanei, creando parallelismi tra la famiglia di Cechov e figure come Giorgio Gaber e Freak Antoni. La stagione di prosa proseguirà poi giovedì 13 e venerdì 14 febbraio con ‘La Madre’ di Florian Zeller, una profonda esplorazione dell’amore materno e delle sue possibili derive patologiche, con Lunetta Savino e la regia di Marcello Cotugno. In programma invece venerdì 21 e sabato 22 febbraio ‘Cinema Cielo ‘di Danio Manfredini, che con uno sguardo intimo e delicato, esplorerà un’umanità complessa, per cui il sesso è bisogno, evasione, merce e ricerca di amore. Per informazioni e per acquistare il biglietto per assistere ad ogni spettacolo rivolgersi alla biglietteria del teatro Impavidi, aperta dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 13 e il giovedì anche dalle 16 alle 19.
Elena Sacchelli