REDAZIONE LA SPEZIA

Gli scatti tra città e mare

Le immagini di Cesare Salvadeo aprono gli eventi artistici di ‘De Portibus’

Gli scatti tra città e mare

Le immagini in bianco e nero di Cesare Salvadeo, decano della fotografia spezzina, per aprire alle 18.30 di oggi, gli eventi artistici di ‘De Portibus – Il festival dei porti che collegano il mondo’. Il Molo Italia e la Passeggiata Costantino Morin, sono il luogo in cui Salvadeo, con la sua fotocamera, ha cercato di scoprire ciò che sulla linea d’orizzonte della città, prima i suoi abitanti e poi anche i turisti, potevano rivelare della loro quotidianità. "Per noi liguri, che viviamo lungo una lingua di terra stretta tra monti e mare – scrive nel suo testo critico Paolo Asti, curatore della mostra – la linea d’orizzonte è ciò a cui quotidianamente volgiamo lo sguardo cercando di comprendere l’esistente che vi si nasconde dietro. La rapidità di scatto, ben miscelata con la capacità di attesa del ‘momento decisivo’, per dirla con Henri Cartier Bresson, ha permesso a Salvadeo di raccontarci scene che sono di fatto un prezioso documento della città marittima e portuale e dei suoi mutamenti nel corso degli anni".

Ogni immagine porta con sé il gusto dell’ironia. "Grazie alla quale l’autore proietta i protagonisti dalla linea del mare lungo un filo immaginario, quasi fossero dei funamboli del quotidiano, da cui ci si aspetta di vederli prima o poi cadere, ma da cui, grazie all’espressività delle immagini, non cadono mai. Nella fotografia d’autore di Salvadeo è presente anche l’ironia tanto cara agli spezzini, di cui è stato il maggior interprete in Gino Patroni, ma della quale sono stati fino a oggi orfani per quel che, nel linguaggio tecnico cinematografico, si chiama ‘campo’, fino allo stringersi sul ‘primo piano’". Molto orgoglioso Salvadeo per l’attenzione che, l’organizzazione del festival, ha voluto riservare al suo lavoro. "Le immagini esposte – afferma il fotografo – sono una selezione delle centinaia che ho scattato durante un lavoro di ricerca compiuto per oltre 40 anni e che ancora continua. L’obiettivo della mostra è quello di spingere lo spettatore a riflettere su quel che i nostri occhi solitamente non vedono, una realtà che appare dissonante, ma che nel suo impatto visivo è capace di porre in sintonia gli occhi, il cuore e la mente dell’autore con i nostri. Una sintonia, che trova nello sguardo alla linea di mare che si staglia sull’orizzonte, un punto a cui andare oltre". Le immagini in mostra saranno visibili fino al 31 maggio.

Marco Magi