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Gli scenari. Perdite monstre con la bretella ko

Nell’analisi si stimano danni per 1,6 miliardi all’anno. A rischio anche quindicimila posti di lavoro.

Gli scenari. Perdite monstre con la bretella ko

Alberto Bacigalupi, presidente di Ance La Spezia, ente che ha commissionato lo studio presentato ieri in Confindustria

LA SPEZIA

Un danno economico stimato in quasi 1,6 miliardi all’anno, tra contrazione dell’attività economica, mancati investimenti e mancati benefici: una somma pari a circa il 25% del valore aggiunto della provincia, quella che potrebbe costare all’intero territorio spezzino in caso di chiusura prolungata del raccordo tra La Spezia e Santo Stefano Magra. Un’arteria che a oltre cinquanta anni di distanza dalla sua realizzazione si dimostra ancora imprescindibile per gli equilibri e le prospettive del tessuto economico, tanto da portare gli industriali spezzini a elaborare alternative in grado di aggirare una sua possibile chiusura. I dati, emersi da uno studio del Dipartimento di economia e diritto dell’università La Sapienza di Roma, ha evidenziato non solo perdite astronomiche, ma anche un rischio per l’occupazione, con circa 15mila posti di lavoro a rischio, e un impatto devastante sui settori della cantieristica navale, della logistica e dell’industria. "L’aumento degli indici di mortalità aziendale andrebbe a superare il 5%. Si ipotizza che ad ogni giorno di chiusura totale del raccordo corrisponda il blocco dell’intera attività economica nei settori chiave dell’economia spezzina" spiegano gli esperti nel corso del panel che ha visto gli interventi del coordinatore del Centro studi Confindustria Advisory Tullio Buccellato, delle assistant professor dell’università La Sapienza, Carolina Serpieri e Cristiana Fiorelli, e di Simone Lazzini, professore di Economia aziendale all’università di Pisa. Quest’ultimo, sulla base dei dati forniti dal Comune della Spezia, ha elaborato una serie di simulazioni sui ’danni da congestione’ sulla viabilità spezzina in caso di chiusura del raccordo.

Ogni giorno alla Spezia entrano oltre 31mila auto (il 41% da via Carducci con tempi medi di 15 minuti, il 26% da Lerici con tempi di 20 minuti, il 16% da Sarzana con tempi di 17 minuti, 17% da Buonviaggio, in 19 minuti. In caso di chiusura totale del raccordo La Spezia-Santo Stefano Magra, col traffico a intasare la viabilità alternativa, servirebbero 100 minuti per arrivare in città da Lerici, 140 da Sarzana, 100 utilizzando la statale del Buonviaggio. "Un danno tra 152 e 167 milioni" ha detto Lazzini. "L’architettura viaria del territorio risale agli anni Settanta, da allora non è cambiato nulla – dice il presidente di Ance La Spezia, Alberto Bacigalupi –. La Spezia è attesa da uno sviluppo importante nei prossimi dieci anni, e la rete infrastrutturale non è sufficiente, rischia di compromettere lo sviluppo stesso. Il venir meno del raccordo comporta l’isolamento della città. Come sistema confindustriale ci siamo posti il problema di interruzione di media durata di questa infrastruttura. Abbiamo voluto non solo misurare gli effetti sul tessuto economico e sociale, ma anche individuare soluzioni, nuove infrastrutture".

Matteo Marcello