CORRADO RICCI
Cronaca

Granchio blu, è allarme anche nel Lericino. Ansie dei muscolai per le stragi di vongole

I crostacei ammagliati nelle reti da pesca hanno fatto grossi danni. "Dopo le notizie che arrivano dall’Adriatico c’è da restare in guardia". Intanto il governo stanzia 2,9 milioni per fronteggiare l’emergenza

Gli esemplari di granchio blu trovati a Lerici

La Spezia, 18 agosto 2023 - Il granchio blu fa capolino nel golfo della Spezia, suscitando interrogativi e allarme. Dopo le notizie sulle stragi di vongole in Adriatico ad opera dei crostacei di importazione, la presenza anche nel nostro mare della specie aliena è fonte di preoccupazione. I ritrovamenti sono conseguenza di catture-spot ad opera di pescatori. Dalla meraviglia a l’imprecazione il passo è stato breve; la ragione era impressa dei tramagli-trappola e nell’effetto indotto: grossi buchi, necessità di riparazioni e quindi perdite di tempo per ripristinare le attrezzature.

"Con le notizie che giungono dall’Adriatico c’è da tenere alta la guardia" dice Elena Ghelfi, presidente della Cooperativa Lerici Pesca alla quale appartengono i pescatori che hanno avuto la sorpresa di trovare i granchi blu ammagliati nelle reti. E’ accaduto in due circostanze: a giugno e a luglio, la prima volta davanti a Tellaro, la seconda tra San Terenzo e la Baia Blu, lì dove, in entrambi i casi, il fondale oscilla dai 10 ai 12 metri. Simile la taglia: sui tre etti. Entrambi gli esemplari sono stati messi in freezer nella prospettiva di un epilogo culinario: le carni sono gustosissime...

"I granchi sono rimasti ammagliati nelle reti verticali ad una trentina di centimetri dal fondo...." puntualizza la pescatrice fornendo un indizio sulle capacità di movimento del crostaceo: non solo quella di ’camminare’ sul fondo ma anche di nuotare. Ciò grazie alle chele che, per la lunghezza e la configurazione allargata, innescano l’effetto pinna: sbattute permettono al granchio di risalire. Quello che temono i mitilicoltori rispetto all’insidia che potrebbero andare a costituire per le reste dei muscoli, come è successo in alcuni allevamenti in Adriatico. "Stiamo seguendo l’evolversi della situazione in una stagione già pesantemente segnata dagli effetti distruttivi delle orate sui molluschi. Le notizie che giungono dall’Adriatico sono sconvolgenti. Speriamo che la diffusione resti circoscritta e che si trovi un rimedio" dice il portavoce della categoria Paolo Varrella.

"Nel recente decreto Omnibus del Consiglio dei Ministri è stato autorizzato un esborso di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura e allo smaltimento della specie" evidenzia Lorenzo Viviani, biologo marino, pescatore ed ex parlamentare della Lega che segue da vicino il problema e si è già adoperato per portato all’ordine del giorno della politica. "Se pensiamo che ogni anno il numero di uova prodotte dall’esemplare femmina oscilla da 700mila a milione è facile capire il trend dell’esplosione demografica. Questa interessa principalmente le aree salmastre vicino alla foce dei fumi. Il granchio blu (o Callinectes sapidus, se si vuole usare la terminologia tecnica) è un crostaceo decapode originario delle coste atlantiche di tutto il continente americano, dalla Nuova Scozia, a nord, fino all’Argentina, a sud. Mangia di tutto. Potenzialmente anche le uova delle orate. In questo caso potrebbe essere un alleato dei mitilicoltori.