ROBERTA DELLA MAGGESA
Cronaca

Grandi manovre per le regionali. Medusei ora vicino ai meloniani. Centi pronto per la lista di Avs

Quasi tramontata l’ipotesi dell’election-day: Liguria al voto quasi certamente il 27 e 28 ottobre. Non ancora sciolto il nodo candidati alla presidenza: confronto slittato alla prossima settimana.

Grandi manovre per le regionali. Medusei ora vicino ai meloniani. Centi pronto per la lista di Avs

Operazioni di voto in occasione delle ultime regionali (immagine di archivio)

Una settimana, forse meno, per chiudere il cerchio delle consultazioni, con le lancette dell’orologio che ticchettano inesorabilmente verso la dealine del 27 e 28 ottobre: sono quelle le date sulle quali il presidente ad interim Alessandro Piana ha trovato l’intesa con la Corte d’appello di Genova per portare alle urne i cittadini liguri. A meno di un indispensabile quanto improbabile accordo tra le tre regioni chiamate al voto – l’Umbria di Donatella Tesei non sembra intenzionata a mettere in discussione l’opzione della prima domenica di dicembre – l’ipotesi election-day sembrerebbe infatti definitivamente tramontata. In altre parole, Liguria, Emilia Romagna e Umbria voteranno molto probabilmente in ordine sparso. E il primo territorio sul quale le due coalizioni saranno chiamate a misurare le rispettive forze, e zone di influenza, è proprio il nostro. Per questo in entrambi gli schieramenti si cerca di imprimere un’accelerata. E tanto a livello centrale quanto nelle singole province fervono contatti e manovre di assestamento.

In seno al centrosinistra i giochi sembrano ormai fatti. Salvo sorprese dell’ultima ora – la proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle per un possibile confronto sul nome del senatore Luca Pirondini viene letta più come una strategia di posizionamento che come un’effettiva provocazione – il candidato alla presidenza della Regione sarà Andrea Orlando: l’ex ministro dovrebbe presentarsi a capo di uno schieramento che ricalca i contorni del campo larghissimo sul quale si è trovata la convergenza tanto in Umbria quanto in Emilia Romagna. Saranno quindi della partita anche Azione e Italia Viva, pronte a costituire un maxi listone di moderati. Diversi i profili che circolano per la corsa alla conquista di un seggio in seno al parlamentino. Fermandoci alla piazza spezzina e alla casa dei Democratici, oltre al nome del segretario regionale Davide Natale, si fanno quelli dei due sindaci Paola Sisti e Alessandro Silvestri, ma anche quello della sarzanese Carola Baruzzo. Ben posizionata anche Viviana Cattani, consigliere comunale alla Spezia e responsabile provinciale donne. Più defilati ma ancora in pista, l’ex sindaco di Monterosso Emanuele Moggia, l’attuale primo cittadino di Riomaggiore Fabrizia Pecunia e l’imprenditrice di Varese Ligure Michela Marcone. Sempre dentro al campo largo, scontate anche le candidature di Paolo Ugolini per il Movimento 5 Stelle e di Roberto Centi, in procinto di aderire ad una lista Avs/Sansa..

Altrettanto complesso il quadro dentro al perimetro del centrodestra. Orfani del leader Giovanni Toti, i partiti non hanno ancora chiuso le trattative sul candidato alla presidenza. Le coordinate del ragionamento sarebbero al momento quelle offerte da un sondaggio (i risultati non sono stati resi pubblici) commissionato dal Comitato Giovanni Toti Liguria all’istituto Euromedia Research di Alessandra Ghisleri e condotto su un campione di 1000 liguri per testare l’appeal di cinque nominativi: il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi, la deputata di Noi moderati Ilaria Cavo, gli assessori Giacomo Giampedrone e Marco Scajola, e il sottosegretario alla Difesa Edoardo Rixi: tutti i papabili sarebbero risultati vincenti su Orlando (indecisi al 40 per cento) con la Cavo in lieve vantaggio sugli altri. Situazione ancora troppo fumosa per arrivare a sciogliere i dubbi. Al punto che voci di corridoio più che attendibili darebbero in rialzo le quotazioni del ’civico’ Piciocchi. Qualcosa si muove invece sul fronte della corsa ai seggi. Gli azzurri puntano tutto su Genova e Savona e quindi sui nomi di Carlo Bagnasco e Angelo Vaccarezza: capolista di bandiera, per la provincia spezzina, l’ex presidente dell’ente di via Veneto Giorgio Cozzani. Acque agitate invece nel Carroccio: sempre più tesi i rapporti tra il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei e i vertici locali del partito. Il big spezzino, campione di preferenze ai seggi, un paio di mesi fa ha lasciato il direttivo provinciale e per lui sarebbero in corso manovre di avvicinamento con i vertici nazionali di Fratelli d’Italia: una situazione che sembrerebbe aver convinto la senatrice Stefania Pucciarelli a scendere in campo direttamente, esercitando un potere di traino su una lista che potrebbe vedere schierata anche un’altra leghista spezzina, l’ex assessore comunale Giulia Giorgi. I contatti tra Medusei e i meloniani hanno invece impensierito più di un esponente locale di Fratelli d’Italia, che spera di piazzare in Regione almeno uno, se non due, tra i suoi cavalli di punta. Inevitabile che la potenziale concorrenza di un asso pigliatutto alla Medusei scatenasse frizioni: sulla graticola, insieme al sindaco di Lerici Leonardo Paoletti, anche il vicesindaco di Sarzana Carlo Rampi. Alla finestra, la spezzina Maria Grazia Frijia. Ormai certa, infine, la presentaazione di una listone di moderatidestinato a raccogliere l’eredità di Cambiamo e dei civici totiani (il nome dell’ex presidente non comparirà). Puntano al 10% su base regionale e sperano di portare a casa almeno quattro seggi: in provincia quasi scontata la candidatura di Giampedrone come capolista (sempre che l’assessore non corra per la presidenza). Ben visti anche le uscenti Daniela Menini e Barbara Ratti, la totiana Manuela Gagliardi ed eventuali nominativi indicati dai civici che ruotano attorno ai sindaci Pierluigi Peracchini e Cristina Ponzanelli.