L’Asl si dimentica del paziente e non certifica la guarigione da Covid, ma nel frattempo il green pass scade. Risultato? Un pensionato follese si trova da oltre un mese ‘prigioniero’ della burocrazia e delle lacune del sistema sanitario. Mauro Vezzi, residente a Bastremoli, nel Comune di Follo, è suo malgrado vittima di un’incredibile vicenda, che ha le sue radici alla fine di dicembre e che oggi, a distanza di più di un mese, è ancora lungi dall’essere conclusa. Tutto è iniziato gli ultimi giorni dello scorso anno, quando l’uomo, dopo aver accusato alcuni sintomi riconducibili al Covid, decide di effettuare un tampone fai da te. Il timore di aver contratto il virus è purtroppo confermato dall’esito del test domiciliare, con l’uomo che però non perde tempo e contatta il proprio medico di famiglia, il quale a sua volta comunica agli uffici di Asl5 la positività del proprio paziente, facendo scattare il protocollo per la presa in carico del ‘caso’.
Tutto finito? No, anzi quella circostanza ha rappresentato di fatto l’inizio di un calvario non ancora concluso per l’uomo, che ancora oggi attende invano di essere contattato. Il pensionato di Bastremoli non è stato mai raggiunto né per sottoporsi a un tampone per certificare la positività al virus dopo l’accertamento fai da te svolto tra le mura di casa, né nelle settimane successive per verificare una possibile negativizzazione. Il peggio però doveva ancora arrivare, e si è materializzato quando l’uomo – che proprio a causa della positività al virus non ha potuto sottoporsi alla somministrazione della dose booster, prevista per i primi giorni di gennaio – ha tentato invano a più riprese di ottenere il certificato di guarigione, così da poter continuare a disporre del green pass proprio nell’attesa di poter effettuare la terza dose.
Insomma, oltre il danno di essere stato dimenticato, anche la beffa di non veder accertata la propria guarigione dal covid. Senza certificazione ad hoc, e col green pass scaduto, l’uomo non solo non può accedere a una pluralità di servizi, ma rischia di incorrere anche nella multa di 100 euro dell’Agenzia delle Entrate per gli over 50 che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale.
"Non so davvero cosa devo fare – tuona il pensionato follese, – mi ritrovo prigioniero di una situazione che non ho creato io. In tutte queste settimane non sono mai stato contattato da Asl5, e ora mi ritrovo senza un documento che attesti la guarigione, e col green pass scaduto. Non posso andare all’ufficio postale per ritirare la pensione, e con l’ulteriore stretta avviata dal 1° febbraio non posso neppure recarmi in municipio per seguire alcune pratiche. Così però non posso andare avanti, spero che qualcuno si attivi per risolvere la situazione, dato che fino a oggi non l’ha fatto".
Matteo Marcello