Bastoni, pietre, bottiglie, fumogeni, cinghie e persino cavi elettrici assemblati per essere utilizzati come fruste. Un campionario della bestialità ultras, quello offerto ieri mattina attorno alle 12.30 in viale Aldo Ferrari, poco distante dal complesso del 2 Giugno. Due gruppi di tifosi spezzini e reggiani sono entrati in contatto, e lo spettacolo offerto è stato quello di una guerriglia durata qualche minuto, sedata dall’arrivo delle forze dell’ordine. Una cinquantina le persone che hanno preso parte agli scontri; quattro, per ora, quelle identificate, ma la sensazione è che saranno molti di più i tifosi delle due fazioni che saranno raggiunti dai provvedimenti della Questura spezzina, e non è escluso il possibile arresto in flagranza differita di quegli elementi maggiormente implicati negli scontri. Di certo, il protocollo di sicurezza predisposto per una partita a rischio come quella giocata ieri avrebbe dovuto scongiurare contatti: secondo una prima ricostruzione delle forze dell’ordine, i tifosi della Reggiana avrebbero eluso il percorso obbligatorio per le tifoserie ospiti, ritrovandosi in viale Aldo Ferrari, a poca distanza dai luoghi di ritrovo pre partita dei tifosi spezzini. A quel punto è bastato poco per far scoppiare la gazzarra tra le due fazioni. Un duello che ha messo a ferro e fuoco la via per un paio di minuti, prima che le sirene di polizia e carabinieri provocassero il fuggi fuggi generale. Una situazione che ha creato allarme: un negoziante è riuscito a garantire riparo a una coppia di turisti stranieri, spaventati dopo essersi trovati in mezzo allo scontro, mentre alcuni locali per paura di danni hanno abbassato la saracinesca. "Abbiamo avuto paura" dice uno di loro, mentre recupera alcune fioriere sradicate e utilizzate come arma dai tifosi.
Matteo Marcello