"Il mio unico obiettivo era aiutare l’iniziativa privata per far crescere la Liguria". Nel respingere ogni accusa a suo carico, Giovanni Toti spiega nel memoriale presentato ai pm, quelli che nel corso dei suoi mandati da presidente sono stati i numerosi incontri con imprenditori di tutta la Liguria. "Il sostegno e ascolto alle iniziative private – sottolinea – non aveva quale presupposto né fine la vicinanza politica o personale o la presenza di una contribuzione (ancorché legittima). L’unica ragione del mio agire è stata quella di aiutare l’iniziativa privata per far crescere la Liguria". Allo stesso modo, precisa di non essersi mai "sentito debitore nei confronti di chi aveva contribuito alla mia iniziativa politica: il fatto di essere contributore o comunque politicamente vicino, non ha mai rappresentato un titolo per ricevere da parte mia favori o trattamenti preferenziali. E non vi è mai stato alcun mio atteggiamento che potesse in qualche modo dare adito a tale pensiero". Quella dei privati era quindi "una visione circa l’utilità, civica ed economica, di sostenere un’amministrazione che vedeva nell’investimento privato, un mezzo per perseguire un interesse pubblico, oltreché privato".
Viene citata anche una serie di casi in cui imprenditori "hanno incontrato e sono stati incoraggiati e sostenuti a prescindere se facessero parte o meno dei donatori liberali alla attività politica di Toti". Nella lunga lista di incontri con importanti aziende dello spezzino (tutte estranee all’indagine e nessuna fra quelle degli erogatori liberali all’attività politica) viene citato il caso del faccia a faccia organizzato in una nota azienda "per risolvere pratiche urbanistiche di capannoni" legate a determinate produzioni. E’ stata organizzata una riunione con dirigenti e assessore "per disbrigare la pratica in tempi celeri coerenti con l’appalto in questione". In un altro caso "vari incontri e visite in stabilimenti a Spezia" di una grossa azienda "più volte sostenuta sia ai tempi del Covid con apposite norme per la consegna delle imbarcazioni, sia per i lavori nello stabilimento".
E ancora, gli "incontri per salutare l’arrivo di un importante gruppo imprenditoriale a Spezia tramite l’acquisto un noto marchio di yacht" o la visita a uno dei più grossi terminalisti dello spezzino. Qui è stata svolta "intensa attività per agevolare l’inizio di un importante cantiere di ammodernamento del terminal, con investimenti regionali di messa in sicurezza idraulica". E non sono mancati anche i faccia a faccia con i vertici italiani dei principali operatori di crociere mondiali per la realizzazione e la gestione della stazione marittima di Spezia. Anche in questo caso, nessun contribuito all’attività politica. "Questo elenco potrebbe durare a lungo, così come numerosissimo è l’elenco delle persone fisiche e giuridiche che hanno sostenuto l’attività politica del movimento politico e della coalizione di forze che governa la Liguria e molte amministrazioni civiche collegate. Il breve elenco tende a dimostrare che non vi è stata una “messa a disposizione” della carica differenziata tra datori di elargizioni liberali e non. E neppure alcun trattamento preferenziale su base politica".
Claudio Masseglia