
Anche tra i carabinieri ci fu chi partecipò alla Reistenza e alla lotta di Liberazione dai nazifascisti. Tra loro, Federico Salvestri, nato a Varese Ligure, divenuto comandante della brigata partigiana ’Cento Croci’ col nome di battaglia Richetto. Lo racconta l’Arma dei carabinieri spezzina, in occasione delle celebrazioni per il 77° anniversario della liberazione. Il ricordo va innanzitutto al vice brigadiere Salvo D’Acquisto, cui è intitolata la caserma sede del comando provinciale, fucilato dai tedeschi il 23 settembre 1943 dopo che si era offerto per salvare 22 persone. "Ma sono tantissimi i carabinieri che, dopo l’8 settembre 1943 parteciparono alla guerra di liberazione – sottolinea la nota –: l’Arma infatti si riorganizzò e partecipò sia alla guerra di liberazione che alla resistenza. La resistenza iniziò lo stesso 8 settembre a Roma, a Porta San Paolo, con il II battaglione allievi carabinieri ed il gruppo squadroni carabinieri “Pastrengo”, accanto ad altri reparti dell’Esercito, per difendere la capitale dall’attacco di due divisioni tedesche, che furono costrette a ripiegare. Contemporaneamente i Carabinieri si batterono nei Balcani: alla fine di diciotto mesi di lotta solo 94 carabinieri su 500 sopravvissero". I carabinieri, nelle città come nei piccoli centri, pagarono un altissimo tributo di sangue: dalle Fosse Ardeatine, alle torture nelle famigerate carceri di via Tasso a Roma, in tanti piccoli e grandi episodi, spesso purtroppo ormai dimenticati dai più, partecipando attivamente alla guerra contro i nazisti ed i loro alleati della Repubblica di Salò, che ad aprile del 1944 arrivò a dichiarare lo scioglimento dei reparti carabinieri ancora rimasti al loro posto nel Nord Italia, mai fedeli alla Rsi, sostituendoli con la neocostituita guardia nazionale repubblicana. Complessivamente furono 7.543 i carabinieri che nelle fila dell’esercito cobelligerante parteciparono alla guerra di liberazione.
Ancora più numerosi, 13.850, furono i carabinieri inseriti nelle formazioni partigiane, anche nella provincia della Spezia, nell’arco compreso tra Castiglione Chiavarese e Fivizzano, passando da Varese Ligure e dal Passo delle Cento Croci. Proprio tra le fila della divisione partigiana ’Cento Croci’ operò il carabiniere Federico Salvestri (nato a Varese Ligure), divenuto comandante col nome di battaglia Richetto. La “Cento Croci” compì numerose azioni e si batté in quella che sarebbe poi diventata la IV zona operativa. Quando il 3 agosto del 1944, i tedeschi, con il sostegno dei fascisti, attuarono un massiccio rastrellamento per colpire i partigiani, accerchiando con 5000 uomini il Monte Gottero e il Monte Picchiara, furono soprattutto due le bande che reagirono con efficacia: la “Cento Croci”, guidata dal comandante Richetto, e la Brigata “Val di Vara”, guidata dal comandante Daniele Bucchioni, nella zona di Calice.
Alla data della Liberazione, l’Arma contò 2.735 militari caduti, 6.521 feriti e oltre 5.000 deportati per aver rifiutato di collaborare con i nazifascisti. "A loro, così come a tutti i caduti durante la guerra di liberazione – conclude la nota dell’arma spezzina –, va il reverente e riconoscente pensiero dei Carabinieri oggi in servizio e in congedo".