I geometri a lezione per agire "Il limite del credito d’imposta"

Il timore di Stefano Giangrandi: "Poche imprese in grado di sobbarcarsi l’onere: le banche faranno sponda"

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Quali sono i motivi delle perplessità di Confartigianato, in questa fase, sulla effettiva applicazione del nuovo ecobonus? "Le telefonate al settore tributario della nostra associazione e alle imprese fioccano ma non ci sono ancora le risposte - denuncia Giuseppe Menchelli, direttore dell’associazione di via Fontevivo - Dobbiamo spiegare che il meccanismo non è così semplice: i lavori per accedere al bonus sono importanti, ci vuole un impegno che si aggira su somme da 30 a 60 mila euro; per capire se quanto programmato può rientrare nella detrazione, ci vogliono professionisti specializzati e vanno chiamate in causa più imprese". Per questo le aziende chiedono per l’incentivo una finestra più ampia, almeno da gennaio 2020, perché chi ha programmato o iniziato opere sospese, causa lockdown, ora vuole accedere all’agevolazione e nel frattempo blocca il lavoro. Di qui l’appello di Confartigianato al governo, perché intervenga con i necessari correttivi. "Confartigianato sta lavorando con gli istituti di credito del territorio sulla cessione del credito, che il cliente può lasciare all’impresa artigiana. Il quale a propria volta può farlo convertire in cash da banche, assicurazioni e finanziarie a cui chiediamo sostegno per le operazioni delle piccole imprese e per evitare che ad avvantaggiarsi di questa opportunità siano solo le grandi industrie strutturate". Confartigianato ricorda tra l’altro che è già operativo il bonus facciate al 90%: "Comodo, senza tetti di spesa, ma pochi l’hanno avviato nonostante fosse partito da ottobre 2019 e fosse stato chiarito nel febbraio 2020, come si possono ancora utilizzare il bonus al 50% (ristrutturazione interna) e al 65% (risparmio energetico)". Con particolare interesse alla misura dell’ecobonus al 110% guardano anche alcune categorie professionali, come i geometri. "Si tratta da una grande opportunità – assicura Stefano Giangrandi, presidente del Collegio della Spezia, 630 iscritti - e per questo come categoria ci stiamo attrezzando per fornire ai privanti e alle aziende professionalità all’altezza. Così, abbiamo organizzato con grande impegno già tre eventi formativi. Certo siamo ancora in attesa di passaggi molto importanti, a cominciare dal decreto attuativo del 18 luglio e restano alcune perplessità, per esempio legate al fatto che poche aziende saranno in grado di sobbarcarsi l’onere dell’acquisto del credito di imposta, quindi si dovrà contare molto sulle banche, che dovranno offrire gli strumenti necessari. Detto questo, l’insieme delle misure può portare grandi benefici ai proprietari degli immobili, soprattutto se sarà confermata l’estensione delle misure anche alle seconde case. Benefici ci saranno anche per tutte le professionalità coinvolte, compresa la nostra".

Franco Antola