REDAZIONE LA SPEZIA

I primi interrogatori. Toti davanti al giudice ma farà scena muta. Si allarga l’inchiesta

L’avvocato Savi: "Prima di dare spiegazioni dobbiamo approfondire gli atti"

I primi interrogatori. Toti davanti al giudice ma farà scena muta. Si allarga l’inchiesta

L’appuntamento è per le 14 di oggi al Palazzo di giustizia di Genova, nella stanza del gip Paola Faggioni, ma quasi sicuramente l’incontro sfocerà in un nulla di fatto. Si avvarrà della facoltà di non rispondere il presidente della Regione, Giovanni Toti, ai domiciliari da martedì a seguito della maxi inchiesta per corruzione e voto di scambio che ha portato a venticinque indagati e oltre dieci misure cautelari. A indicare la possibilità che Toti si possa avvalere della facoltà di non rispondere è il legale del presidente regionale (oggi sospeso dalle funzioni), Stefano Savi, che pur non anticipando apertamente la scelta sottolinea come "sembra abbastanza conseguente e logica nella misura in cui abbiamo un fascicolo enorme da approfondire e l’abbiamo nelle nostre mani solo da ieri. Prima di prendere posizioni o dare spiegazioni dobbiamo approfondire la lettura degli atti per capire su che cosa, dove e come fornire spiegazioni". Insomma, più tempo per controbattere alle molteplici accuse mosse dai pm genovesi, ma anche per pensare al futuro. "Il presidente Toti farà le sue valutazioni, da quello che mi dice naturalmente non possono prescindere anche da un confronto che potrà essere fatto con condizioni diverse da quelle attuali, con tutte le persone che con lui hanno lavorato fino ad oggi e con i partiti che fanno parte della sua maggioranza" dice ancora il legale, che tuttavia fa capire come, al momento, le dimissioni di Toti non siano ancora all’ordine del giorno, soprattutto in questo momento, con il presidente ai domiciliari.

Ieri, intanto, l’avvio degli interrogatori di garanzia. Il primo, durato poco meno di mezz’ora, ha visto protagonista Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità di sistema portuale di Genova oggi ad (sospeso) di Iren. Si è avvalso della facoltà di non rispondere. Domani invece sarà la volta dell’imprenditore Aldo Spinelli e del capo di gabinetto regionale Matteo Cozzani, quest’ultimo accusato accusato di corruzione elettorale con l’aggravante mafiosa, per un’inchiesta – quella genovese – che si sta ampliando giorno dopo giorno, e che potrebbe portare gli inquirenti a valutare la possibilità di sentire come persona informata sui fatti, anche il sindaco di Genova Marco Bucci.

mat.mar.