Ancora guai giudiziari per Alex Fodde, il broker di 30 anni originario della Serra di Lerici, già condannato lo scorso 18 marzo a otto anni di reclusione e al pagamento di una multa di 40mila euro per la truffa milionaria inferta a numerosi risparmiatori.
Ieri, su richiesta del pubblico ministero Claudia Merlino, è stato rinviato a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare Fabrizio Garofalo per aver omesso di presentare le dichiarazioni Irpef e Iva per gli anni 2015 e 2016. Il processo davanti al giudice Marta Perazzo inizierà il prossimo 15 marzo. In base all’inchiesta svolta dalla guardia di finanza e in particolare dal nucleo speciale di polizia valutaria, nell’anno 2015 Alex Fodde a seguito dell’esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria, avrebbe conseguito una base imponibile ai fini Irpef di 264.660,50 euro, ottenuta dalla differenza tra proventi (384.000) e spese (119.339,50), quindi con Irpef evasa per 106.974,02 euro e Iva evasa per 84.480 euro. I proventi derivano dalla corresponsione in suo favore di somme da parte di tredici clienti. Gli affari gli erano andati ancora meglio l’anno successivo, il 2016, dove avrebbe ottenuto una base imponibile Irpef di 1 milione 354.050,25 euro, ottenuta dalla differenza tra proventi (1.957.180) e spese (603.129,75), con Irpef evasa di 575.411,61 euro e Iva evasa per 430,579,60 euro. Il tutto ottenuto dalla corresponsione di somme da ventisei clienti. Alex Fodde è difeso dall’avvocato di fiducia Larissa Gagliardini.
M.B.