Il Campus si interroga. Tra nuova concorrenza e iscritti in flessione: "Dialogo con Unige"

A Forlì, Università di Bologna e Gruppo Ferretti lanciano un corso ’fotocopia’. Promostudi riflette sul futuro. Faconti: "La competizione stimola a fare meglio".

Il Campus si interroga. Tra nuova concorrenza e iscritti in flessione: "Dialogo con Unige"

Il Campus si interroga. Tra nuova concorrenza e iscritti in flessione: "Dialogo con Unige"

LA SPEZIA

Corsi di laurea e partnership sul ’modello Spezia’ ma con vista sull’Adriatico, il disimpegno del Politecnico di Milano, la flessione delle immatricolazioni. Ce n’è abbastanza per scatenare preoccupazioni e indurre riflessioni sul futuro del Campus universitario della Spezia. In un momento in cui i tasselli logistici stanno lentamente andando al loro posto, a destare qualche pensiero negativo di troppo sono gli avvenimenti degli ultimi mesi. In particolare, quanto sta accadendo a Forlì, dove il Gruppo Ferretti – tra i principali player del Miglio Blu spezzino - è main partner del primo corso di laurea magistrale in Ingegneria Nautica che sarà avviato a settembre nella sede distaccata dell’Università di Bologna. Un progetto che vede il coinvolgimento diretto di Comune di Forlì, Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì e Camera di Commercio della Romagna-Forlì-Cesena e Rimini. Quasi una copia del fortunato modello avviato alla Spezia attraverso Promostudi, e che ora rischia – non è un auspicio, ma un timore – di andare a drenare quel bacino di potenziali studenti universitari di Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Puglia che, finora, ghano guardato al campus spezzino come unica méta per il proseguimento dei propri studi magistrali. Una concorrenza che arriva dopo quelle ’abbozzate’ negli anni dagli atenei di Milano e Torino. "Tutte le Università italiane sono libere di prendere le iniziative che preferiscono. Non possiamo escludere che, per un settore in forte espansione, non vengano prese iniziative in altre parti d’Italia, ma si può lavorare per cercare di rispondere alle attese e alle esigenze del territorio, ed è quello che stiamo facendo con l’Università di Genova e i nostri soci" spiegano dal Comitato esecutivo di Promostudi. "Questa iniziativa può drenare studenti? Alcuni iscritti provengono da quella zona, ma queste situazioni non possono che spingerci verso la valorizzazione di quello che abbiamo" affermano. Non è però l’unico tema sul tavolo. Trova riscontro anche quella che da anni circolava come voce: il Politecnico di Milano andrà progressivamente a disimpegnarsi dalla collaborazione sul corso in Design navale e nautico. Ancora da definire lo switch off, ma di certo sul punto Promostudi ha agito d’anticipo, ottenendo rassicurazioni sulla sostituzione delle docenze meneghine in partenza. Il terzo tema, non meno importante, è quello delle immatricolazioni. Dopo anni col segno più, per l’anno 2023-2024 è stata registrata una lieve flessione nelle iscrizioni alle lauree triennali, in particolar modo quella di ingegneria nautica, uno dei fiori all’occhiello del campus, che ha il suo naturale prosieguo accademico nella laurea magistrale in yacht design: nel 2022-2023 i nuovi iscritti erano stati 84, l’anno successivo poco più di sessanta. "È in corso una riflessione congiunta con l’Università di Genova sull’offerta didattica, che potrebbe portare a un reindirizzamento, o meglio all’adeguamento, della stessa offerta. Un tema che vede coinvolti il Consiglio di indirizzo, il comitato esecutivo e quello scientifico. Da qui a ottobre, se necessario, si interverrà". Di certo, il momento del Campus della Spezia è vissuto con attenzione dai soci fondatori e sostenitori. Per i primi, il direttore di Confindustria, Paolo Faconti, invita alla tranquillità. "La competizione con altre Università non deve preoccupare ma, semmai, spingere a migliorare. Il Miglio Blu è senza dubbio un vantaggio competitivo. Abbiamo gettato le basi per dotare il campus dei servizi necessari agli studenti, ora non bisogna fermarci, soprattutto in un settore in evoluzione come quello della nautica. Oggi un Ateneo ragiona su sette anni, è giusto che ci sia una visione a lungo termine: un riposizionamento di Promostudi, interpretando i segnali che portano al futuro e adeguandosi alle esigenze del mercato, mi sembra corretto".

Matteo Marcello