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Il cenacolo di Sbarbaro apre le danze della rassegna ’Voci alla ribalta’

La rassegna 'Voci alla ribalta' torna a Genova con eventi culturali gratuiti dedicati alla poesia, letteratura e cinema d'inizio Novecento. In programma omaggi a Camillo Sbarbaro e proiezione di 'Futurismo' di Marcel L’Herbier.

Una scena dal film ’L’inhumaine’

Una scena dal film ’L’inhumaine’

Dal 5 al 22 novembre torna a Genova la rassegna ’Voci alla ribalta"’, giunta alla terza edizione. Organizzata dall’associazione Genova Voci e dal XXV Festival Internazionale del Doppiaggio ’Voci nell’Ombra’ con il sostegno del Comune, Iren e Coop e la partnership della biblioteca universitaria, partirà con il botto oggi e domani con una serie di eventi – tutti ad ingresso libero – dedicati alla poesia e alla letteratura, alla vita culturale di Galleria Mazzini tra ‘800 e ‘900 e al cinema d’inizio Novecento. Oggi alle 16, nella biblioteca universitaria di via Balbi 40, i saluti istituzionali; alle 17 il poeta e scrittore Silvio Raffo proporrà un intervento dedicato al poeta ligure Camillo Sbarbaro, che contribuì a trasformare Galleria Mazzini in cenacolo culturale; i suoi frequentatori saranno omaggiati dal reading delle 17.30 ’Un salotto sottovetro’, con testi di Lucia Morpurgo Rodocanachi, Edmondo De Amicis, Alessandro Varaldo, Pierangelo Baratono, Giuseppe Marcenaro, Angelo Barile, Eugenio Montale, Bobi Blazen, Dino Campana, Ceccardo Roccatagliata Ceccardi e dello stesso Sbarbaro. Chiusura alle 21 a Librido, in piazza Truogoli di Santa Brigida, dove Silvio Raffo, in dialogo con Luca Valerio, presenterà il suo giallo ’I tuoi occhi nel buio’, edito da Elliot. Domani, ancora nella biblioteca universitaria, alle 17 si partirà con ’Prima della voce’, conferenza di Fabio Matteuzzi e Juri Saitta e proiezione di alcune scene del film ’Futurismo’ di Marcel L’Herbier, girato nel 1924 con il titolo originale di ’L’inhumaine’. Un’opera drammatica e sperimentale, con scenografie d’autore firmate da Alberto Cavalcanti, Fernand Léger, Robert Mallet-Stevens, Claude Autant-Lara, Pierre Chareau e la partitura musicale di Darius Milhaud. L’Herbier tende a trascurare il racconto incentrato sulla storia di una donna bellissima è corteggiata da diversi uomini, per valorizzare ambienti, oggetti, mobili, costumi, in una scenografia di gusto moderno, che può essere considerata la vera protagonista del film.