Il ciclone Poppea non fa sconti Strade allagate in centro città Vento a più di 100 km all’ora

Il temporale ha colpito la provincia dalle prime ore del mattino causando danni e disagi. Oltre trenta interventi dei vigili del fuoco per alberi caduti, smottamenti e intonaci pericolanti.

Il ciclone Poppea non fa sconti  Strade allagate in centro città  Vento a più di 100 km all’ora

Il ciclone Poppea non fa sconti Strade allagate in centro città Vento a più di 100 km all’ora

Il ciclone ’Poppea’ alla fine è arrivato, un po’ in ritardo sulla ’tabella di marcia’ delle previsioni, lasciandosi dietro uno strascico di problemi fra allagamenti, tombini saltati e incendi causati da fulmini. L’ondata di maltempo dopo le avvisaglie di sabato sera, ha imperversato ieri mattina prima su Genova per poi spostarsi poi a metà mattinata nello spezzino con analoghe conseguenze, fortunatamente però senza che si sia registrati feriti o danni gravi. Numerosi gli interventi in tutta la provincia da parte dei vigili del fuoco di Spezia chiamati a mettere in sicurezza alberi pericolanti o caduti sulla sede stradale, danni vari causati dall’acqua. E ancora intonaci resi pericolanti dalla forza del vento, incendi causati da fulmini e fughe di gas. Emergenza finita alle 15 con la chiusura dell’allerta arancione, declassata a ’gialla’ fino alla mezzanotte di ieri.

Numeri. Di acqua sulle nostre teste ne è piovuta tanta, tantissima. A Carro ieri mattina nel giro di un’ora sono caduti 45 millimetri di pioggia, 64,8 quelli registrati nella zona di Provasco (Castelnuovo Magra),64.4 a Castelnuovo Magra e 54.2 a Sarzana. Non è andata meglio nel resto della Liguria: a Genova nell’arco delle ultime ventiquattro ore sono caduti qualcosa come 230 millimetri di pioggia (79 in un’ora), 66,7 in ’ora a Busalla. E anche il vento si è fatto sentire in tutta la sua forza con raffiche fino a 106 chilometri all’ora registrate alla stazione di rilevamento Framura e 179 all’ora a Fontana Fresca (Sori). Numeri importanti soprattutto per un territorio estremamente fragile come la Liguria, che in passato ha pagato a caro prezzo le ondate di maltempo.

Disagi. A Spezia il fronte temporalesco è iniziato già sabato notte aumentando via via di forza fino a scatenare un autentico nubifragio al mattino, che ha causato allagamenti in diverse zone a partire dal capoluogo: Via Chiodo per almeno un’ora si è trasformata in un fiume. Sono rimasti colti di sorpresa le decine di turisti stranieri presenti in città (due le navi da crociera in porto ieri) e i cittadini che volevano usufruire del trasporto pubblico, con le fermate dei bus allagate. Scene analoghe in Corso Cavour, via Chiodo e via Veneto dove anche i portici sono stati sommersi. Sul Viale Italia le auto si sono trovate a transitare in mezzo all’acqua alta. Ad aggravare la situazionein molte strade, la presenza di foglie sui tombini con difficoltà nel deflusso dell’acqua piovana: a metà mattinata un tecnico del Comune della Spezia si è dato da fare per liberare i tombini dalle foglie, a dargli manforte ci è messo anche un volontario.

Fiamme. Non solo acqua ma anche fuoco: sabato in tarda a Maissana un fulmine ha colpito il tetto di un’abitazione e , probabilmente attraverso la linea dell’antenna televisiva, ha interessato l’impianto elettrico e un materasso scatenando un incendio, fortunatamente domato in breve tempo. Un altro fulmine ha invece causato un incendio in una zona boschiva a Bolano, anche in questo caso prontamente domato.

Panigaglia. Un fulmine ha anche innescato un incendio allo stabilimento Snam, andando a colpire i gas di scarico usciti dalla parte più alta dell’impianto. In quel momento la centrale era ferma proprio perchè, da quanto emerso, poco prima si era verificato un problema alla linea elettrica di alimentazione, sempre causato dal temporale. Era così scattato lo stop all’attività e le procedure di sicurezza, fra queste la depressurizzazione delle linee con rilascio del gas dalla parte più alta dell’impianto. Il gas si è poi incendiato in aria, la fiamma (spenta senza ulteriori conseguenze nè pericoli con l’immissione di azoto come da protocolli di sicurezza) è stata però vista da molti abitanti di Fezzano, Le Grazie e anche dalla città che, allarmati, hanno chiamato i vigili del fuoco.

Claudio Masseglia