MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Il comitato non si ferma: "Il rigassificatore resta un pericolo per la zona"

L’avvocato Sergi ha presentato in Procura un’integrazione al primo esposto. La comparazione tra Livorno e Panigaglia farebbe emergere situazioni a rischio.

Il rigassificatore di Panigaglia sempre al centro dell’attenzione (foto archivio)

Il rigassificatore di Panigaglia sempre al centro dell’attenzione (foto archivio)

Tra i due piani di emergenza riguardanti il rigassificatore sono emerse divergenze che vanno a rafforzare la richiesta di dismissione dell’impianto di Panigaglia già presentata alla procura della Repubblica della Spezia. L’acquisizione del Piano di Emergenza Esterna del rigassificatore di Livorno da parte dell’avvocato spezzino Maurizio Sergi che segue il percorso del comitato che chiede l’immediata dismissione del rigassificatore ha infatti inoltrato alla Procura un’integrazione all’esposto già depositato il 23 dicembre 2024 elaborata dai tecnici del “Comitato per l’immediata dismissione”, il fisico Leo Bartolini e gli ingegneri Vincenzo Arrichiello e Vittorio Gasparini. Il nuovo capitolo parte proprio dalla comparazione fra il PEE (piano di emergenza esterna) di Livorno e quello di Panigaglia. Nel primo infatti si certifica che le aree di danno scaturite dall’analisi di rischio dell’impianto non raggiungono il territorio costiero avendo fasce di sicurezza di chilometri essendo in mare e non interessi zone urbane. Al contrario quello di Panigaglia è collocato a terra, con margini di sicurezza di poche decine di metri, in un golfo densamente popolato. In aggiunta, i due piani rappresentano in forma diversa alcuni parti dell’impianto che potrebbero essere causa di top event. Eppure, come è già stato evidenziato nel primo esposto presentato dall’avvocato Sergi, la proprietà è la stessa ed entrambi gli impianti sono sottoposti alle norme che disciplinano gli stabilimenti di soglia superiore ad alto rischio di incidente rilevante.

"Il Comitato – ha commentato il legale – ha espresso solide motivazioni e atti concreti per chiarire che il rigassificatore di Panigaglia è pericoloso per la sicurezza, la tutela della salute e l’incolumità pubblica. Tuttavia la proprietà continua a sostenere che è sicuro, trascurando pure gli ultimi accadimenti provano che purtroppo è vero quanto palesato con l’esposto. Infatti, come attesta l’attentato alla petroliera definito dalla Procura di Savona “naufragio aggravato dal terrorismo”, le fonti energetiche sono diventate obiettivi primari e ciò fa sì che assieme agli insediamenti militari, ai depositi e alle industrie armiere, fra gli “obiettivi sensibili” presenti nel Golfo della Spezia vi sia anche l’indifendibile impianto di Panigaglia". L’integrazione menziona anche incidenti relativi a fuoriuscite di GNL da serbatoi criogenici e il pericolo rappresentato dalle decine di autocisterne che, dopo essersi rifornite nelle quattro nuove baie di carico costruite sotto ai serbatoi di Panigaglia, attraverseranno quotidianamente il Golfo per poi immettersi in autostrada tramite la viabilità cittadina".

Massimo Merluzzi