REDAZIONE LA SPEZIA

Il Comune disarciona ‘Gli amici del cavallo’

Abusi edilizi e morosità ma anche tanto impegno per il territorio. L’obbligo di una gara pubblica per affidare l’area

Volano gli stracci a Follo sulla gestione del maneggio comunale. Da una parte l’associazione ‘Gli amici del cavallo’, gestore dell’area comunale e promotrice del riuscitissimo Western Follo Show, manifestazione legata al mondo dei Cowboy che ogni anno portava a Pian di Follo migliaia di persone; dall’altra il Comune, che ha deciso di non rinnovare la concessione per l’utilizzo dell’area a seguito di alcuni abusi edilizi e del mancato pagamento di alcune rate del canone di locazione. Un rapporto complicato che ha avuto il suo culmine in questi giorni, con l’associazione – che in quell’area gestisce anche un piccolo ricovero per una decina di cavalli – che ha cominciato a sgomberare l’area, non senza polemiche. "Abbiamo passato gli ultimi vent’anni a cercare di far conoscere il mondo dei cavalli, soprattutto il mondo Western e tutto ciò che lo circonda. Insieme agli amici di sempre eravamo riusciti dopo tanto sacrificio, unito alla passione, a far si che in quei tre primi giorni di luglio tutti potessero vivere una bella e grande esperienza: i numeri dei partecipanti superavano le nostre aspettative, le attività del territorio ne traevano beneficio – fanno sapere dall’associazione –. Eravamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo, portando prestigio al nostro paese. Oggi con rammarico siamo costretti a chiudere". Immediata (e piccata) la replica del Comune.

"Auspico che la situazione possa risolversi nel pieno rispetto della legalità, ma di certo non vieteremo lo svolgimento della tradizionale festa Follo Western Show, che già animava il nostro territorio prima ancora che l’associazione allestisse il maneggio" dice il sindaco Rita Mazzi, che ricorda come la difficile situazione della struttura situata a ridosso del fiume Vara sia stata "ereditata dalla passata amministrazione" e che sottolinea "una serie di solleciti e provvedimenti emessi a causa delle inadempienze contrattuali da parte della stessa associazione. Nel corso degli anni sull’area di proprietà dell’ente sono stati commessi abusi edilizi, motivo per cui la precedente amministrazione notificò un’ammenda pari a 20mila euro oltre all’obbligo di demolizione delle opere. Multa – ricorda la Mazzi – che non è stata ancora liquidata. Neppure gli accordi economici di locazione non sono stati rispettati dall’associazione: mancano all’appello i canoni del secondo semestre del 2019, l’intera annualità del 2020 e i primi mesi di quest’anno. Anche il Tar ha respinto il ricorso contro le demolizioni; non è possibile e accettabile ottenere deroghe e proroghe sulla base di richieste di ottenimento di un’area pubblica e comunale senza gara pubblica. L’associazione provveda al più presto alla rimozione delle opere abusive, altrimenti non si potrà procedere con la pubblicazione di una gara per affidare l’area".

Matteo Marcello