MATTEO MARCELLO
Cronaca

Il Fasan in rotta verso il Mar Rosso. Avvicendamento con Nave Duilio

La Fremm è partita la scorsa settimana: farà parte del contingente militare impegnato nell’operazione Aspides. E’ stata costruita tra Riva Trigoso e Muggiano

La Spezia, 16 aprile 2024 – Ha lasciato la banchina di Marola scorsa settimana, e tutto lascia presupporre che possa arrivare nel giro di pochi giorni nel cuore del Mar Rosso, pronta a essere impiegata per difendere gli interessi comunitari, la libertà di navigazione e la circolazione marittima delle merci. La Base navale della Spezia sarà ancora una volta protagonista nell’operazione di sicurezza Aspides, varata dall’Unione Europea per la salvaguardia della libertà di navigazione nelle Aree del Mar Rosso, Golfo Persico e Mar Arabico Settentrionale, da mesi messa a repentaglio dagli Houthi yemeniti.

Nave Fasan, fregata multimissione appartenente alla Prima divisione navale, dovrebbe far parte infatti del contingente comunitario di navi militari chiamate a sorvegliare lo stretto di Bab Al Mandeb e il Mar Rosso meridionale, scortando le navi mercantili e impedendo attacchi dei miliziani yemeniti. Un’area dove da quasi tre mesi opera già il cacciatorpediniere Caio Duilio, resosi protagonista dell’abbattimento di tre droni lanciati dalle milizie yemenite: secondo indiscrezioni, non si tratterebbe di un rafforzamento del contingente italiano presente nell’area nell’ambito dell’operazione Aspides, ma piuttosto di un avvicendamento tra le due unità navali, peraltro molto simili per caratteristiche così come per armamenti a bordo, a partire dai cannoni Oto Melara fino ai missili Teseo di Mbda, passando dai siluri antisommergibile. Nave Fasan – prima Fremm in configurazione Asw, ovvero Anti Submarine Warfare – è stata costruita nello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso e poi allestita in quello del Muggiano, e dal 2013 fa parte della Prima divisione navale della Marina militare, di stanza alla Spezia.

Per Nave Fasan si tratterebbe peraltro di un ritorno in Medio Oriente: la Fremm già a dicembre aveva raggiunto l’area nell’ambito di una prima operazione di monitoraggio dello stretto di Bab Al Mandeb. Fu, quella, una prima risposta del governo Meloni finalizzata a monitorare il canale di Suez e il Mar Rosso dopo i primi attacchi messi a segno dalle milizie yemenite, dunque prima ancora dell’avvio della missione europea Aspides. Ora, la Fremm dovrebbe invece operare nell’ambito dell’operazione dell’Unione Europea.