
Il Comune prova a intercettare i denari di un bando del Consiglio dei ministri. Piano di quasi 10 milioni: previsti anche campi per il rugby e per il baseball.
In queste aree, poco più di ottanta anni fa, si preparava la guerra. In un futuro non troppo lontano, invece, potrebbero ospitare campi sportivi e un campeggio diffuso. A dieci anni dall’acquisizione a titolo gratuito dal Demanio, il Comune della Spezia prova a rilanciare i ventidue ettari dell’ex polveriera della Valdurasca. In quel lembo alle spalle della città che fino alla Seconda guerra mondiale fu presidio di rilevanza nazionale dell’Esercito italiano per la conservazione degli esplosivi di guerra, Palazzo civico lavora per disegnare un futuro sportivo e turistico. Ieri, l’approvazione da parte della giunta comunale di un progetto preliminare finalizzato alla presentazione della candidatura al bando pubblico per la selezione di piani di sviluppo in aree dismesse o in disuso, lanciato dalla presidenza del Consiglio dei ministri: una dotazione di 210.764.238 euro per rilanciare diverse aree ’depresse’ del Paese, cui mira anche il Comune guidato da Pierluigi Peracchini. Il progetto, redatto dagli uffici che fanno capo all’assessorato ai Lavori pubblici guidato da Pietro Antonio Cimino, stima opere per quasi dieci milioni di euro.
Un finanziamento ’monstre’, quello che il Comune vorrebbe intercettare da Roma, per rilanciare totalmente l’area oggi in forte stato di abbandono e degrado. Nel dettaglio, il piano predisposto dagli uffici comunali prevede lo sviluppo di una vera e propria cittadella sportiva, in cui troverebbero posto innanzitutto i campi da gioco di sport che, ancora oggi, faticano a trovare una ’casa’. Stiamo parlando del rugby e del baseball, discipline che negli anni hanno attirato sempre più appassionati. Attorno ai due campi principali, ci sarà comunque spazio per altri sport: si pensa infatti a campi da tennis e da padel, oltre a una piccola piscina all’aperto. L’area sportiva, nei piani sviluppati dagli uffici, andrebbe a occupare la parte pianeggiante del compendio, mentre nella parte collinare l’ipotesi messa nero su bianco dal Comune è quella del campeggio diffuso: una serie di aree e piazzole attrezzate e destinate al turismo open air, con tutti i servizi del caso.
"Un progetto in grado di riqualificare e valorizzare un’area importante alle porte della città. Un villaggio sportivo e turistico che crediamo possa diventare un volano per lo sviluppo dell’economia in quella zona, contribuendo a rilanciare l’intera frazione. La realizzazione di un campeggio diffuso andrebbe anche nella direzione di offrire nuovi servizi a chi vuole visitare il nostro territorio" dice l’assessore ai lavori pubblici del Comune della Spezia, Pietro Antonio Cimino. Di certo, l’area attende ormai da un decennio di essere riqualificata e valorizzata. Acquisita dal Comune nel 2015, sin da subito era stata individuata come area per il possibile sviluppo di progetti di stampo turistico. Neppure la promozione su opportunityliguria.it, il sito web dedicato di Regione Liguria per mettere in ’vetrina’ le aree così da attrarre potenziali investimenti sul territorio, ha sortito alcun effetto, con l’area e i suoi ventinove fabbricati – tra ex depositi di esplosivi e casematte difensive – che hanno continuato ad accumulare degrado e vegetazione incolta. Ora, l’opportunità data dal bando per la selezione di piani di sviluppo in aree dismesse o in disuso, che potrebbe aprire un nuovo capitolo della già lunga storia dell’area.