CHIARA TENCA
Cronaca

Il grande grunge in Skala

Serata tribute nel locale di via Crispi con la band ’Marigold Box’. Aprono i Gluk

I Marigold Box Nirvana protagonisti alla Skaletta Rock Club

I Marigold Box Nirvana protagonisti alla Skaletta Rock Club

A distanza di oltre 30 anni dalla drammatica fine dell’indimenticato Kurt Cobain, continuano a restare vivi nella memoria degli amanti della musica e non solo, oltre a essersi eccezionalmente riuniti di nuovo di recente, in occasione dell’evento benefico Fire Aid, in favore delle vittime degli incendi in California. I Nirvana, voce di una generazione e dei suoi tormenti, protagonisti indiscussi di uno dei generi più amati, graffianti nelle orecchie e nell’anima, sono ancora oggi al centro di omaggi e celebrazioni. Ne sa qualcosa la formazione lombarda Marigold Box, tribute band del gruppo di Aberdeen che sabato sera farà tappa alla Skaletta Rock Club di via Crispi 168 alla Spezia per una data del suo tour europeo ’Grunge never die’. A dare il via alla musica, alle 22 – ingresso consentito ai possessori di tessera Arci – sarà la storica band spezzina Gluck, nella formazione Fabio Magnani, Claudio Alcara e Mauro Costagli, che aprirà per i Marigold Box.

Tre musicisti di lungo corso, due bergamaschi ’delle valli’ – Angelo Botti al basso e Luca Terzi ’Warm’ voce e chitarra – e uno bresciano – Fabio Galelli, batteria – per un progetto che non ha neanche un anno, ma arriva dopo trascorsi insieme. "Ho conosciuto Luca – spiega Botti – quando, a pochi anni di età, suonava già i Nirvana: si esibiva in oratorio e mi aveva molto colpito. Ha continuato la sua carriera, oggi suona anche con gli Animatronic di Luca Ferrari dei Verdena, e non ci siamo persi di vista, anzi, abbiamo portato avanti progetti comuni, fra cui questo, a cui si è unito il mio amico Fabio". Qual è il senso di celebrare questa band e di continuare a render viva la loro musica, che i tre omaggiano con grande fedeltà? "L’amore per i Nirvana è trasversale: nei nostri spettacoli, fra il pubblico ci sono spesso anche ragazzi giovani e possiamo vederli pure davanti alle scuole, con le magliette della band, fra le poche che sono rimaste nell’immaginario di tutti. Ma c’è di più: secondo me, anche questi ragazzi che indossano le t-shirt con Cobain e compagni e cantano tutte le loro canzoni, parola per parola, si ritrovano nel loro messaggio, denunciano quel nichilismo adolescenziale eterno che non ha tempo. Sta tornando la voglia di suonare che si era persa, ma la rabbia che esprime il rock resta un sentimento legato alla fase della vita che interpretano in modo unico".

Chiara Tenca