ELENA SACCHELLI
Cronaca

Il grande karaoke per ’Moonland’: "L’intuizione nata da una nostalgia"

Valentina Savi racconta il dietro le quinte del successo del Teenage Dream Party. "Sogno Zac Efron"

Il grande karaoke per ’Moonland’: "L’intuizione nata da una nostalgia"

Il grande karaoke per ’Moonland’: "L’intuizione nata da una nostalgia"

Sogna di portare Zac Efron come ospite di un suo show e, non ha dubbi, alla star di High School Musical Gabriella preferisce l’antagonista Sharpei perchè è "un’incompresa".Valentina Savi, livornese di 27 anni, è illustratrice, content creator e ’mamma’ del Teenage Dream party, format di successo nato da una sua intuizione, dopo aver festeggiato il suo venticinquesimo compleanno tra amici, e poi concretizzatosi nel primo evento al The Cage nel gennaio 2023 che ha ormai effettuato centinaia di date e registrato vari sold out in tutta Italia. Stasera il grande karaoke a cielo aperto dedicato soprattutto ai nostalgici dei primi anni duemila che alterna vere e proprie hit, a colonne sonore di cartoni animati e serie tv, farà tappa a Sarzana, aprendo ufficialmente la sesta edizione del Moonland, festival targato Bluesin.

Valentina che adolescente eri?

"Sicuramente molto poco ribelle. Non ho mai avuto grandi cerchie di amicizie, né mai dormito fuori casa senza dirlo ai miei genitori. Amavo e amo tutt’ora dormire sul mio letto anche se per il Teenage Dream mi sono dovuta abituare a stare spesso in hotel, che a loro favore hanno sicuramente la colazione. Mi sono fidanzata molto giovane e sono sempre stata piuttosto tranquilla. Essendo stata figlia unica sino ai 10 anni ho imparato a farmi compagnia da sola, insomma ho sempre trovato il modo di non annoiarmi. Ho frequentato l’istituto tecnico di logistica perché sapevo che non avrei voluto fare l’università, poi però mi sono iscritta a Belle arti e ho frequentato Nuove tecnologie dell’arte che dava input per varie discipline artistiche. Tuttavia come illustratrice sono sempre stata un’autodidatta".

Come fai adesso a conciliare tutti i tuoi impegni lavorativi?

"Devo ammettere che da un anno e mezzo a questa parte le pubblicazioni da illustratrice e quelle da content creator si sono affievolite perché sono molto concentrata sul Teenage Dream Party. Posso però dire che tutte le 200 grafiche degli eventi, e non ce n’è una uguale all’altra, le ho fatte io. Allo stesso modo ogni spettacolo, diviso in atti, è scritto interamente da me".

L’idea di proporre un format che facesse diventare il pubblico non mero spettatore ma protagonista dell’evento è nato da una tua festa di compleanno. Ma quella è stata una vera e propria epifania o c’era gia qualcosa che ti frullava per la mente?

"C’era già una sorta di nostalgia diffusa nella nostra generazione, accomunata da quella fascia di programmi e canzoni che hanno formato una comunità. L’epifania è stata proprio la mia festa basica: quando ho postato il video di noi che cantavamo quelle canzoni ho capito che era una cosa che la gente avrebbe voluto fare insieme".

Che ruolo hanno avuto e hanno tutt’ora i social nel successo del Teenage Dream party? E quali credi siano i suoi altri punti di forza?

"Predominante ma non è esclusivo. Li usiamo soprattutto come principale canale di comunicazione per farci conoscere. Credo che gran parte del merito sia dovuto al fatto di proporre spettacoli per quel tipo di pubblico che è sempre stato un po’ ghettizzato dagli eventi. Il Teenage Dream è un evento inclusivo, un posto sicuro per chiunque e apprezziamo molto che la security di ogni singolo spettacolo, abbia sempre definito il nostro un pubblico educato".