MATTEO MARCELLO
Cronaca

Il lavoro che uccide. Operaio muore a 69 anni schiacciato da una gru dentro il cantiere navale

La tragedia ieri mattina davanti ai colleghi nello Spezzino. L’uomo travolto dallo stabilizzatore del braccio meccanico. Era in attesa dei requisiti per poter andare in pensione.

Il lavoro che uccide. Operaio muore a 69 anni schiacciato da una gru dentro il cantiere navale

Il lavoro che uccide. Operaio muore a 69 anni schiacciato da una gru dentro il cantiere navale

AMEGLIA (La Spezia)

L’ennesima tragedia sul lavoro avviene poco dopo le 8.30 di un piovoso lunedì di giugno, sulla sponda sinistra del fiume Magra, ad Ameglia, nello Spezzino.

Giovanni Guarascio, 69 anni, marittimo di lungo corso e da anni alle dipendenze della Cd Nautica, azienda specializzata nel rimessaggio e nella manutenzione delle imbarcazioni da diporto, si trovava nel piazzale per prendere parte alle operazioni di spostamento di un’imbarcazione, quando la gru ha ceduto di colpo, si è ribaltata su un lato, e col lungo braccio lo ha colpito mortalmente. Vani si sono rivelati i soccorsi, immediatamente attivati dal cantiere, così come il viaggio della speranza, in elicottero, al Cisanello di Pisa: i medici del nosocomio toscano non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Si tratta del settimo infortunio mortale sul lavoro registrato in Liguria dall’inizio dell’anno, sul quale ora sono impegnati a fare luce i carabinieri e gli ispettori del Nucleo prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro della Asl spezzina.

Immediato è scattato il sequestro della grossa gru, il cui autista è stato ascoltato dagli investigatori. Errore di manovra o cedimento strutturale del mezzo: queste le ipotesi – ancora tutte da verificare – attorno alle quali ruotano i primi accertamenti che indirizzeranno poi il lavoro della Procura spezzina, che già oggi potrebbe aprire l’inchiesta e disporre l’autopsia sul corpo dell’operaio, molto conosciuto nel borgo marinaro della Val di Magra anche per il suo impegno nel volontariato e per aver gestito, diverso tempo fa, un noto ristorante della zona. La notizia della morte del 69enne ha rilanciato lo sdegno delle organizzazioni sindacali. Le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil non esitano a parlare di "situazione gravissima che non può più continuare", sottolineando ancora una volta la necessità di "maggiori controlli nelle imprese, il potenziamento dei dispositivi di sicurezza a tutti i livelli e bisogna implementare le campagne di prevenzione e la formazione sulla sicurezza sul lavoro". Un appello che trova riscontro anche nei dati relativi alle denunce di infortunio sul lavoro e alle malattie professionali in Liguria nei primi quattro mesi dell’anno. Da gennaio alla fine di aprile si è registrato un aumento delle denunce di infortunio: 6.166, con un incremento pari all’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. In soldoni, 51 denunce di infortunio per ciascuno dei primi 121 giorni del 2024. In forte aumento anche le denunce per malattia professionale, cresciute del 50,5% rispetto ai primi quattro mesi dello scorso anno.

"Rinnoviamo l’appello che reiteriamo da mesi: occorre incrementare le ispezioni, favorire la cultura della sicurezza, investire in prevenzione, affidare alle persone incarichi il più possibile coerenti con l’età anagrafica, l’esperienza e le qualifiche. Se non si interviene su questi fronti, difficilmente la drammatica serie di incidenti sul lavoro potrà frenare la sua corsa" rilancia Luca Maestripieri, segretario generale della Cisl Liguria.