MARCO MAGI
Cronaca

Il nuovo Centro d’Arte vuole aprirsi alla città

Il nuovo Camec-Centro d’arte moderna e contemporanea della Spezia riapre con un restyling architettonico e organizzativo, offrendo un percorso espositivo innovativo e accessibile a tutti.

Il nuovo Centro d’Arte vuole aprirsi alla città

Il nuovo Camec-Centro d’arte moderna e contemporanea della Spezia riapre con un restyling architettonico e organizzativo, offrendo un percorso espositivo innovativo e accessibile a tutti.

La riapertura delle ampie finestre in precedenza murate, per stabilire un rapporto osmotico con lo spazio urbano della città, il primo importante passo. Il riallestimento della Collezione permanente, affidato al noto professor Gerhard Wolf, il secondo. Dopo una serie di lavori di manutenzione e trasformazione durati alcuni mesi, il nuovo Camec-Centro d’arte moderna e contemporanea della Spezia, riaprirà oggi alle 18 al pubblico.

Un progetto di restyling non solo architettonico, ma anche gestionale e organizzativo, frutto della sinergia tra Comune della Spezia e Fondazione Carispezia. "Sarà una porta sul mondo – dichiara il sindaco Pierluigi Peracchini – che si aprirà alla città, ai giovani artisti, al talento e alla creatività. Uno spazio dinamico, più interattivo, al passo con i tempi". Tra le novità l’Accessibility Room, per consentire l’ampia accessibilità a persone con disabilità visiva, uditiva e cognitiva. Un percorso espositivo innovativo che coinvolge una selezione di oltre 200 opere, tra le due migliaia presenti nei fondi del museo, appartenenti al famoso Premio del Golfo e provenienti dalle donazioni di cittadini collezionisti come Giorgio Cozzani e Ferruccio Battolini, oltre a qualche acquisizione più recente. Una selezione dinamica, destinata a cambiamenti e variazioni, per la volontà di riattualizzazione costante delle narrazioni. "Il nuovo allestimento – spiega Wolf – non segue catalogazioni canoniche, ma offre al pubblico un affascinante e imprevedibile itinerario artistico, attraversato da un interrogativo cardine: cosa raccontano le opere della seconda metà del XX secolo oggi? E come le vediamo e raccontiamo ai pubblici del presente?".

"Questo vernissage segna un nuovo inizio nel potenziamento del nostro patrimonio culturale – afferma il presidente della Fondazione Carispezia, Andrea Corradino – . Il progetto di riallestimento e le future mostre temporanee mirano a rendere il museo uno spazio vivo e aperto verso la città e le istituzioni del mondo dell’arte". Sul muro, all’ingresso del Camec, in formato bilingue, le sei parole chiave: aprire-open, guardare-see, connettere-connect, gioire-enjoy, dialogare-dialogue, riflettere-reflect.